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Cronaca

Zelensky parla in Portogallo, ma una parte politica insorge: “Un insulto”

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Paolo Colantoni
Una parte del Parlamento portoghese ha disertato l’aula, ed ha criticato in maniera forte l’intervento del leader ucraino

Applausi, ma anche critiche e forti polemiche. Il discorso del presidente Zelensky al parlamento portoghese ha raccolto consensi, ma anche dure prese di posizione. Il leader ucraino, ripetendo un copione già visto nei discorsi fatti nelle altre nazioni, ha paragonato la situazione che sta vivendo il suo Paese, ad un momento storico del passato. Ma l’estrema sinistra portoghese si è dissociata, in modo modo molte forte dalle sue parole.

Volodymyr Zelensky lancia un appello ai partner (Ansa Foto)

Il segretario del partido Comunista Portugues, ha addirittura definito un “insulto” il paragone che Zelensky ha fatto tra la “dittatura russa” in Ucraina e quella di Antonio Salazar, di impronta fascista, dalla quale i portoghesi si sono liberati il 25 aprile del 1974 con la Rivoluzione dei Garofani. Come per i discorsi rivolti ai parlamentari di altri stati, Zelensky ha infatti cercato parallelismi e azzardato paragoni storici per generare empatia nei confronti del popolo ucraino. I rappresentanti del partito comunista portoghese, hanno deciso di disertare l’aula durante il discorso del presidente ucraino.

Tra le polemiche post discorso, anche quella rivolta al primo ministro Antonio Costa, indiscusso europeista, che pur indossando una cravatta gialla in segno di sostegno all’Ucraina, non ha applaudito alle parole di Zelensky, preferendo rispettare la condotta prevista in parlamento. Zelensky ha chiesto appoggio al Portogallo. Nel suo discorso ha ribadito la necessità di ricevere armi per contrastare l’esercito russo. “Carri armati leopard, veicoli corazzati, razzi antinave Garpun è quello che voi avete e ciò con cui potete aiutare la difesa della libertà e della civilizzazione dell’Europa. Per questo mi rivolgo al vostro Stato, chiedendo di fornirci questo aiuto.  Abbiamo bisogno che le pressioni delle sanzioni sulla Russia siano più forti –ha aggiunto Zelensky- Solo le sanzioni sono in grado di costringere la Russia a cercare la pace e di privare la macchina bellica russa delle risorse. Abbiamo bisogno della posizione decisa delle aziende europee affinché escano dal mercato russo, perché i loro contributi al budget russo sostengono tutto questo male. La Russia può essere fermata, gli omicidi di massa possono essere fermati, così le deportazioni e la dittatura possono essere fermate”.

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Paolo Colantoni