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Mascherine, le decisioni: dove rimangono obbligatorie dal 1° maggio

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Carlo Roscito

Avanti con cautela, indicata come via principale dal Ministro della Salute Roberto Speranza. La prossima settimana verrà presa la decisione riguardo le mascherine e sui luoghi dove dovranno essere utilizzate anche dopo il 1° maggio.

Tra questi senza dubbio il cinema, i teatri, i palazzetti dello sport e i mezzi di trasporto. Ancora troppo presto per rimuoverle. Il premier Mario Draghi, dopo il ponte del 25 aprile, convocherà la cabina di regia e successivamente il consiglio dei ministri per varare il nuovo decreto. Le riflessioni sulle norme sono in corso.

Si attendono le decisioni relative all’utilizzo delle mascherine all’aperto (Ansa Foto)

Nello specifico: sui mezzi di trasporto come tram, bus e metropolitane resterà necessario l’utilizzo della FFP2. Lo stesso discorso vale per treni, navi e aerei. Anche al cinema prevale l’attenzione: secondo Dario Franceschini, ministro della cultura, le persone che vanno al teatro o al cinema “si sentono più sicure se gli spettatori che si ritrovano sedute vicine tengono la mascherina”. Nel caso di cinema e teatri, a differenza dei mezzi pubblici, resta da decidere se sarà richiesta la FFP2 o sarà sufficiente la mascherina chirurgica.

I luoghi di ritrovo: si attende il nuovo decreto

Si deve decidere anche dove basterà la mascherina chirurgica e dove sarà necessaria la FFP2 (Ansa Foto)
Nei ristoranti, per favorire il turismo e la ripresa economica del settore, dovrebbe essere cancellato l’obbligo di mascherina al chiuso dal 1° maggio in poi. Per quanto riguarda lo sport dipenderà dall’impianto che ospiterà l’evento: all’aperto senza mascherina, che al contrario dovrebbe essere confermata per i palazzetti. Infine i luoghi di lavoro, il governo sembra orientato a non rimuovere almeno fino a giugno l’obbligo delle mascherine al chiuso. Il motivo? L’intenso contatto coi cittadini con spesso la mancata possibilità di mantenere il distanziamento (dovrebbe bastare però la chirurgica). Le aziende private, dal 1° maggio in poi, saranno responsabili della decisione relativa ai propri uffici di lavoro.

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Carlo Roscito