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Serie A, caso plusvalenze: svelata la sentenza sui club “innocenti”

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Cristiano

Serie A, caso plusvalenze: svelato il motivo della sentenza che riguarda i club considerati “innocenti”. A stabilirlo è il Tribunale della Federazione Italiana Giuoco Calcio

Aurelio De Laurentiis e Andrea Agnelli (Ansa Foto)

In questi giorni si è parlato del caso relativo alle plusvalenze dei calciatori che hanno riguardato, in particolar modo, due delle top squadre presenti nel nostro campionato di Serie A: come avete ben potuto capire dalla foto stiamo parlando del Napoli di Aurelio De Laurentiis e la Juventus di Andrea Agnelli. Non solamente loro, ovviamente. Il tutto si è concluso con un nulla di fatto. Il caso è stato considerato chiuso. Anche se in tanti si sono domandati il perché. Quali sono state le motivazioni reali in merito a questa decisione.

Ed è per questo motivo che è arrivata la nota ufficiale da parte della procura della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Di che cosa si tratta? Che è assolutamente impossibile stabilire la cifra o quando costa un calciatore nella sessione del calciomercato. Ed è per questo motivo che il processo che riguarda appunto le plusvalenze è terminato con una sentenza di proscioglimento che riguardano i due club interessati con i loro dirigenti. Questo metodo, però, per stabilire il valore reale di un atleta non esiste.

Tale valore è dato e nasce in un mercato libero, peraltro caratterizzato dalla necessità della contemporanea concorde volontà delle due società ed anche del calciatore interessato“. Non è finita qui visto che lo stesso Tribunale considera che solo poche delle cessioni esaminate dalla Procura federale presentino “quelle caratteristiche dalla stessa individuate quali sintomi di operazioni sviate e fittizie“.

Caso plusvalenze, caso chiuso: la nota del Tribunale

Andrea Agnelli (Ansa Foto)

Il metodo di valutazione adottato dalla Procura Federale può essere ritenuto “un” metodo di valutazione, ma non “il” metodo di valutazione“. E’ stato fatto l’esempio anche con la valutazione del noto sito ‘Transfermarkt‘: in quest’ultimo caso non può “corroborare quel metodo, atteso che trattasi di un sito privato, privo di riconoscimento ufficiale anche e soprattutto da parte degli organismi calcistici internazionali e nazionali, influenzato da valutazioni di soggetti privati meri utenti del sito stesso“.

Se proprio si volessero introdurre parametri e valori ‘fissi’ bisognerebbe chiamare in causa la Fifa, “trattandosi di disciplina sovranazionale e mondiale“. Infine la nota recita così: “Le cessioni oggetto del deferimento stesso non possono costituire illecito disciplinare“.

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