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Cronaca

Terrore a Siena, “baby gang rosa” in azione: paura tra le adolescenti

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Cristiano

Ci troviamo in Toscana, precisamente a Siena, dove una banda di ragazzine agivano per la città con il solo scopo di picchiare, umiliare e altro le loro coetanee. Drammatici i racconti che arrivano dalla città

Baby gang rosa in azione a Siena: paura in città (Ansa Foto)

Purtroppo il fenomeno della “baby gang” non cessa a fermarsi. Se in questo caso, poi, si parla addirittura di ragazzine protagoniste in negativo allora davvero pare che non ci sia più speranza in un miglioramento. Una tristissima vicenda arriva direttamente da Siena. Come riportato in precedenza queste ragazzine, tra i 14 e 15 anni, umiliavano ed offendevano le vittime sui social. Poi passavano direttamente all’attacco, dando loro appuntamenti in luoghi appartati della città toscana.

O le minacciavano oppure le ingannavano. Il tutto veniva ripreso con i cellulari: mentre una filmava, le altre picchiavano e deridevano le loro vittime. Dieci sono le ragazzine indagate. Le accuse nei loro confronti sono molto gravi. Sono state sottoposte anche a perquisizioni personali e domiciliari da parte della polizia, dopo aver ricevuto l’ok dalla procura presso il tribunale per i Minorenni di Firenze. Il tutto veniva postato su un gruppo Whatsapp che era stato chiamato appunto “Baby Gang“. Non si erano fermato solamente alla chat, ma anche sui social network postavano le loro “imprese”.

Siena, baby gang composte da ragazzine in azione: indaga la polizia

Polizia (Ansa Foto)

A quanto pare queste aggressioni sono avvenute tra il 27 giugno del 2020 fino al 19 febbraio di quest’anno. La modalità era sempre la stessa: la leader prendeva di mira una di loro e, con l’aiuto delle altre, iniziavano ad agire. I luoghi dove agivano erano in posti dove difficilmente passavano persone, precisamente nell’area industriale di Taverne d’Arbia.

In via della Vecchia, in un’area sotto la Fortezza Medicea, c’era un posto dove loro lo chiamavano appunto “ring”. In questo momento le indagini sono seguite dalla Squadra Mobile della Questura della città toscana, iniziate poco prima della fine del 2021. Solo grazie al coraggio di una delle vittime che ha voluto denunciare l’accaduto e quello che ha subito.

 

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