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Uno Zelensky di troppo in Russia: l’incredibile storia

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Mauro Simoncelli

Chiamarsi Zelensky di questi tempi può essere molto ingombrante, ma se sei russo potrebbe anche essere peggio

Volodymyr Oleksandrovyč Zelensky è l’attuale Presidente dell’Ucraina, l’acerrimo nemico del Presidente russo Vladimir Putin. Un momento davvero duro e complicato per lui che stiamo conoscendo con le apparizioni quotidiane nei video postati sui social per cercare di perorare la causa della sua nazione, ma se ti chiami Sergei Zelensky e vivi Novosibirisk in Russia allora potrebbe rivelarsi ugualmente un incubo.

Il Presidente dell’Ucraina Zelensky Ansa foto

“In qualsiasi posto io vada, mi sento porre la domanda su un’eventuale parentela con il presidente dell’Ucraina”, racconta Sergei e di questi tempi può essere un grande problema, soprattutto se stai cercando lavoro. Perché lo Zelensky russo è un elettricista di 45 anni, disabile, che vive a Novosibirisk, in Siberia. La sua storia è stata raccontata dal quotidiano locale Novosibirsk Online.

Sciopero della fame

Sergey assicura che, nonostante la disabilità, è perfettamente in grado di lavorare e sta cercando un lavoro attraverso il Centro per l’Impiego locale: “Nell’ultimo mese e mezzo ho fatto tre colloqui. In tutte le occasioni è stata sollevata la questione dei legami familiari con il presidente dell’Ucraina e poi non sono mai stato richiamato” ed ha aggiunto “in qualsiasi posto io vada, mi sento porre la domanda su un’eventuale parentela con il presidente dell’Ucraina”. E la vita a questo punto è diventata così complicata per l’uomo che si è visto costretto a cominciare uno sciopero della fame.

Un incubo cominciato con l’inizio della guerra

Sergey ha aggiunto che dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, ogni volta che si presenta ad un colloquio di lavoro, la conversazione vira sulla questione politica, sempre con la stessa domanda iniziale: “Ma è lo stesso cognome del tossicodipendente ucraino? E Perché il tuo parente non ti aiuta?”. Un problema non di poco conto per l’uomo, tanto che lo stesso quotidiano, al quale ha raccontato l’incredibile storia, sta provando a contattare il Centro dell’Impiego locale per saperne di più. Ma sembra che si stia scontrando con l’usuale burocrazia russa.

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Mauro Simoncelli