Iannuzzi, doppio ex di Lazio e Milan: “Conteranno le motivazioni”

In esclusiva a Notizie.com l’ex trequartista di Lazio e Milan sulla gara dell’Olimpico: “Sarri finalmente si sta facendo capire”

Con la maglia della Lazio ha vinto un titolo Primavera, ha esordito e realizzato il suo primo gol in serie A e si è tolto la soddisfazione di mettersi in evidenza con la sua squadra del cuore. Con il Milan ha vinto uno scudetto nella stagione 98-99, campionato che iniziò nella capitale, agli ordini di Sven Goran Eriksson, prima di trasferirsi a Milanello nel mercato di gennaio.

Alessandro Iannuzzi è un doppio ex di Lazio e Milan e attende la gara di questa sera con trepidazione. “E’ una gara aperta, tra due squadre che amano giocare al calcio e può finire in ogni modo. Conteranno molto le motivazioni: da una parte c’è una squadra in lotta per lo scudetto, dall’altra una formazione che vuole raggiungere l’Europa. Sarà una partita equilibrata, aperta ad ogni risultato”, ha dichiarato in esclusiva ai nostri microfoni. Iannuzzi è stato lanciato in serie A da Zdenek Zeman, tecnico che molti hanno accostato a Maurizio Sarri, attuale allenatore biancocelesti. “La caratteristica che li accomuna è che entrambi sono amanti di un calcio offensivo. Allenatori a cui piace attaccare, ma sono tecnici differenti. Il boemo ama giocare in verticale; Sarri invece è uno di manovra, di palleggio. Ma si tratta di due tecnici che sanno far divertire. Come Pioli del resto”.

La Lazio sta lottando per un posto in Europa League: qualcuno, dopo l’arrivo di Maurizio Sarri si aspettava di più, tanto da criticare il lavoro del tecnico. “Non era facile. La Lazio veniva da anni in cui con Simone Inzaghi giocava in un modo completamente diverso e si è dovuta adattare. Non è stato facile per lui, ma soprattutto per i calciatori. Quando c’è un cambio così repentino, se sei accompagnato dai risultati tutto diventa più facile. Guadagni morale, fiducia e stima e ti permette di entrare in sintonia con il nuovo tecnico in meno tempo. Alla Lazio c’è voluto un pò più di tempo, ma ora si vede qualcosa di diverso”. 

Con la maglia della Lazio ha segnato il suo primo gol in serie A. “Con il Torino al 90′ su punizione. L’arbitro diede prima il rigore, poi cambiò la decisione, ma per me fu meglio. Non mi avrebbero mai fatto calciare il penalty”. Con il Milan uno scudetto. “Alla vigilia dell’ultima gara con il Perugia mi infortunai. Ero in tribuna: a fine partita mi buttarono sotto la doccia con le stampelle”. La Lazio di oggi è composta da tanti calciatori dall’alto tasso tecnico. “A chi potrei assomigliare? Forse un pò a Zaccagni. Anzi, diciamo che per caratteristiche forse più Luis Alberto, ma quando giocava qualche metro avanti”. 

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