Cina, non c’è solamente il problema che riguarda il Covid (che si sta diffondendo nuovamente): nel paese orientale crollano le domande sulle materie prime
La situazione per quanto riguarda il Covid in Cina non è assolutamente delle migliori. Basti pensare che nelle scorse settimane a Shanghai la popolazione è stata messa in un lockdown forzato che ha spazientito non poco gli stessi che si sono lamentati con i vertici alti del governo. Tanto è vero che in alcune parti della città si sono verificati dei veri e propri scontri con la polizia. In cosa consiste la forzatura nelle loro case?
A non uscire assolutamente dalle loro abitazioni. Per nessun motivo al mondo: neanche per potersi recare al supermercato per acquistare acqua e cibo che sta iniziando a scarseggiare. Tanto è vero che anche a Pechino hanno deciso di sottoporre i cittadini a tampone per capire quanti positivi ci sono nella Capitale.
La Cina spaventa l’Europa. Non solo Covid: anche petrolio e materie prime vanno ko
Anche se le brutte notizie non finiscono neanche per quanto riguarda le materie prime sui mercati internazionali. Soprattutto per quanto riguarda il conflitto che si sta verificando in Ucraina le cose non stanno affatto migliorando. Basti pensare che i future sul rame, con consegna a maggio sul mercato cinese/Shanghai Future Exchange, sono crollati dell’8,4%.
Non va bene neanche per quanto riguarda l’alluminio con consegna a giugno addirittura del 50% mentre quelli sul ferro del 48% al Dalian commodity Exchange, un altro mercato di commodity cinese. Un inizio di settimana difficile per le Borse europee che vengono investite dalla paura per l’avanzata del Covid in Cina. Basti pensare che non sono riusciti a festeggiare il successo di Emmanuel Macron alle presidenziali francesi che ha battuto Marine Le Pen nella serata di ieri durante il ballottaggio.