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Cronaca

Effetto guerra anche sui mutui: tassi alle stelle e numeri da record

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Francesco P

Per il Codacons l’impennata è provocata dalle conseguenze della guerra e da una crescita netta dell’inflazione: mutui alle stelle, ecco i numeri.

Il prezzo del mattone è alle stelle. Fra i riflessi del conflitto che sta sconvolgendo l’Europa e la fiammata dell’inflazione, gli effetti sui tassi d’interesse sono stati pesantissimi.

Impennata nei tassi dei mutui per l’acquisto casa, ecco le spese (AnsaFoto)

A fare i conti è il Codacons, che dà la dimensione di quanto sta accadendo dopo aver confrontato gli interessi nel periodo precedente al conflitto fra Russia e Ucraina e quelli che invece sono in vigore oggi. Chiedere un finanziamento oggi non è semplice per le famiglie, soprattutto alla luce di un rimbalzo dei tassi fissi che sembra davvero preoccupante.

In linea generale una crescita degli interessi era già in previsione a causa della pandemia. La guerra ha però accelerato l’incremento nel prezzo del mattone, e a distanza di due mesi le cose sono già cambiate. Di certo non per il meglio.

Ecco di quanto cambia il costo di un mutuo: i tassi e i dati Codacons

Ecco quanto si spenderà in più per i mutui (Ansa)

E’ l’analisi del Codacons a dare la dimensione delle variazioni nette rispetto a due mesi fa. Da inizio gennaio fino ad aprile il tasso Tan sui tassi fissi, in precedenza all’1,20%, è salito fino all’1,70%. Con questi dati è semplice fare previsioni sull’aumento delle spesa per l’acquisto di un immobile, ad esempio prendendo in considerazione la richiesta di un prestito da 100mila euro.

Richiedendo questa cifra per un mutuo sulla prima casa, l’aumento è netto e chiaro. Su 100mila euro, per un mutuo a 30 anni, l’aumento nella spesa totale è di circa 9mila euro. Numeri già molto preoccupanti che alimentano i timori per il mercato e che al momento rappresentano un +25 euro circa su ogni rata mensile.

Almeno sul breve periodo la soluzione a tasso variabile sembra più accessibile. Tali mutui potrebbero cambiare, ma si assestano al momento a quasi 80 punti base in meno di quelli fissi. Restano però molti in generale i punti interrogativi. La fine della guerra non sembra al momento purtroppo vicina e le politiche delle banche potrebbero essere più stringenti, rendendo impossibile al momento determinare quali siano gli scenari nei prossimi mesi, sempre più ricchi di punti interrogativi.

 

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