L’ex difensore della Lazio commenta in esclusiva a notizie.com il caso scoppiato sul centrale biancoceleste dopo la risata amara intercettata dalle telecamere e le rissa sfiorata con Marusic: “Una volta c’era la sacralità dello spogliatoio, oggi vale tutto”
Una risata amara dopo il gol del Milan allo scadere ripresa dalle telecamere, così come la rissa sfiorata sul campo con il compagno di squadra Adam Marusic. Due episodi che hanno creato un caos attorno al difensore della Lazio Francesco Acerbi, del quale ha parlato l’ex biancoceleste Angelo Adamo Gregucci in esclusiva a notizie.com: “Si sta cercando di andare a scoprire il sesso degli angeli a mio giudizio, si cercano casi che non esistono. Il calcio italiano è questo, analizza le banalità, non i contenuti. Io penso alla buona fede sempre, anche in questo caso. Poi se Acerbi ha qualche problema con il club o con chiunque altro alzerà il braccio e si troverà una soluzione per risolvere. Non è scritto da nessuna parte che deve restare a vita alla Lazio o che la Lazio deve qualcosa ad Acerbi“.
E per quanto riguarda il caso specifico, a suo giudizio si sta sbagliando il punto su cui concentrarsi: “Sono tutte ambiguità, comprese le parole di Marusic. L’unica cosa certa è che Acerbi ha commesso un errore in compartecipazione con tanti al 92′ e da lui non te lo aspetti. Quella palla va messa fuori. Io penserei piuttosto a risolvere questo problema, ma noi italiani ci stiamo veramente banalizzando sull’effimero e non sullo stato del nostro calcio. Mi sembra di rivivere la storia dell’eliminazione della Nazionale. Per una settimana tutti a far processi, ora non ne parla più nessuno. Siamo un popolo banale. Se c’è bisogno di un atto eroico ci siamo, se c’è da fare un’analisi la storia ci dice che siamo fuori luogo“.
Caso-Acerbi, parla Gregucci
Tornando al discorso di Acerbi, Gregucci ha poi aggiunto: “Ieri Acerbi ha commesso un intervento da pivello, da difensore non esperto. Poi se ride o non ride, se i giocatori si chiudono negli spogliatoi e si ammazzano di botte, sono tutte dinamiche che fanno parte del calcio da sempre. Anche queste banalizzate perché i video intervengono da per tutto. Una volta c’era la sacralità dello spogliatoio. Oggi fanno i cerchi a centrocampo e non si sa che cazzo si devono dire, perché siccome lo hanno fatto due-tre ora lo fanno tutti. Quello che mi interessa è che un difensore così esperto commetta una leggerezza del genere. Anche le eventuali litigate esistono dalla notte dei tempi. Ma non sappiamo che si sono detti, così come non si sa per cosa rideva. Sono tutte cose di contorno, ma nessuno stamattina analizza la cosa più importante. Possibile che un difensore così esperto sbagli? Poi se Acerbi ha problemi con l’ambiente, quello è un problema che si risolve tra uomini, non certo con l’opinione pubblica“. Nel caso specifico del centrale biancoceleste, poi, ha influito sicuramente anche la contestazione subita negli ultimi mesi da parte de tifosi: “Certo, perché aggiungi contenzioso su contenzioso. Acerbi ha problemi con il popolo laziale? Cerca di risolverli? Non vuole risolverli? Ha deciso di abbandonare il club? Basta, finito. Tutto è molto più semplice di quello che si pensi. Ma noi da italiani invece vogliamo disegnarci un romanzo. Che poi Francesco Acerbi è un ragazzo che ho conosciuto, di buona sensibilità, di valori e mi meraviglia che sia finito in tutto questo. Ma ripeto, questa è l’analisi di un problema che risolvono gli uomini“.