L’italiano, arruolato in Ucraina, non è più reperibile da ieri. Un annuncio sulla sua pagina Instagram spiega la situazione
Da ieri non si avevano più notizie di Ivan Luca Vavassori, l’ex calciatore di origine russe, che allo scoppio della guerra si era arruolato volontario nella Legione degli Internazionali per combattere al fianco degli ucraini.
Un post apparso nella notte sul suo profilo ufficiale Instagram ha di colpo generato angoscia per le sorti del giovane italiano: “Ci dispiace informarvi che la scorsa notte durante la ritirata di alcuni feriti in un attacco a Mariupol due convogli sono stati distrutti dall’esercito russo. In uno di questi c’era forse anche Ivan, insieme col 4º Reggimento. Stiamo provando a capire se ci sono sopravvissuti”. Una delle tante storie terribili che in questi sessanta giorni di guerra purtroppo siamo costretti a leggere e che questa volta colpisce direttamente un nostro connazionale. In serata sulla pagina social ufficiale dell’ex calciatore è arrivata una notizia che lascia qualche speranza:
Sarebbe ancora vivo Ivan Luca Vavassori, l’ex calciatore che combatte a sostegno dell’esercito ucraino. È quanto si legge nell’aggiornamento sul profilo social dello stesso foreign fighter italiano, che in mattinata aveva invece riferito che non si avevano più notizie del giovane. “Ciao a tutti, il team di Ivan è ancora vivo”, recita il messaggio scritto in inglese. ” Stanno cercando di tornare indietro. Il problema è che sono circondati dalle forze russe”.
Pro Patria e Legnano le sue squadre
Vavassori è nato il 20 aprile 1992 a Elektrostal in Russia per essere poi adottato da una famiglia piemontese. Nella sua carriera calcistica da portiere è arrivato a giocare da professionista in Serie C con Legnano, Pro Patria e Bra, in più ha anche un’esperienza sportiva in Bolivia con il Real Santa Cruz. Dal 2017 aveva appeso gli scarpini al chiodo e quest’anno ha deciso di unirsi all’esercito ucraino per combattere la Russia, sua nazione d’origine. Come tutti i giovani, Vavassori usava i social per comunicare con il mondo e nell’ultimo suo post, pubblicato su TikTok, raccontava di essere arrivato in Ucraina e di aver già compiuto due missioni importanti per la difesa aerea dell’Ucraina stessa.
Una missione suicida
In un altro post, che a leggerlo ora suona come una terribile premonizione, Luca raccontava della grande pericolosità alla quale sarebbe andato incontro con le sue missioni: “La nostra sarà una missione suicida perché abbiamo pochissime unità contro un intero esercito, ma preferiamo provare. Quel che importa è morire bene, soltanto allora inizia la vita”.