La Presidente di FdI: “L’invasione russa è la prova che l’Europa dalla caduta del Muro ha sbagliato tutto. La transizione ecologica può devastare l’economia”
La Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni parla al quotidiano Libero e dice tutto, il momento, la linea che vorrebbe seguire, a cominciare dal prossimo appuntamento, la conferenza programmatica di Fdi a Milano. Parteciperanno anche personaggi esterni al partito: “È un appuntamento a cui teniamo molto nel quale inizieremo a scrivere il futuro programma di governo, anche grazie al contributo di tanti importanti ospiti, che hanno una visione compatibile con la nostra. Sono tantissime le persone che continuano ad avvicinarsi a FdI. C’è anche, forse, chi lo fa per opportunismo leggendo i sondaggi, ma credo che la maggior parte lo faccia per convinzione…”
Se il centrodestra vincesse ma non avesse i numeri, con chi sarebbe disposta a governare, chiede il quotidiano Libero: “Chi vota FdI mette il proprio voto in cassaforte perché sa che verrà speso per costruire un governo di centrodestra con un programma di centrodestra. Ora dobbiamo impegnarci per ricostruire una coalizione che sia anche maggioranza politica e fare in modo di avere alle prossime politiche i numeri per poter governare. Ma una cosa deve essere chiara: non sono mai andata al governo con la sinistra o il M5S o non intendo farlo in futuro“. Nel 2018 Di Maio e Salvini, vincenti, fecero un passo indietro per Palazzo Chigi. Se Fdi dovesse risultare primo partito, lei sarebbe disposta a farlo? “Non metto mai il mio destino personale davanti all’interesse della Nazione. In democrazia decidono gli italiani e, come è sempre valso nel centrodestra, il partito che nella coalizione avrà più voti avrà anche l’onere e l’onore di esprimere un nome per la presidenza del Consiglio. Ma qualsiasi sia lo scenario, per noi le idee valgono più delle persone”.
“Come passerò il 25 aprile? In parte con la famiglia in parte a lavorare sulla conferenza programmatica, anche se certa sinistra…”
Cosa farà oggi, 25 aprile? “Lo passerò in parte con la mia famiglia, in parte a preparare la conferenza programmatica. Offrire soluzioni serie, oggi è il mio modo di difendere la libertà e la democrazia. Perché libertà e democrazia vanno difese ancora oggi, dalle minacce di questo secolo, che sono molte e continue. Qualcosa non funziona nell’idea di libertà di certa sinistra se l’Anpi, associazione dei partigiani, fa mille distinguo sull’invasione russa dell’ucraina e definisce nazista il governo ucraino. Forse sono rimasti alle stesse idee che avevano quando i carri armati sovietici invasero Budapest nel ’56“. L’Anpi ultimamente è sotto duro attacco da sinistra: presa di coscienza che i partigiani di oggi sono degli usurpatori dei valori della Resistenza o che altro? “Galli della Loggia qualche settimana fa ha scritto delle riflessioni interessanti sull’utilizzo estensivo che dal Dopoguerra ad oggi si è fatto del cosiddetto antifascismo per giustificare nefandezze ingiustificabili: dalla costruzione del muro di Berlino all’assassinio dei giovani di destra negli a\nni’ 70, dalle contestazioni alla Brigata ebraica il 25 aprile ai convegni che negano le foibe, fino all’invasione di Putin in Ucraina. Mi pare che il dibattito in corso a sinistra rifletta questo problema e non credo si esaurirà oggi”.
Il Rassemblement National è uscito ancora sconfitto dalle presidenziali francesi: qual è la lezione per la destra italiana? “Mi pare sia innanzitutto una lezione per la destra francese. Se trovasse una formula per unirsi potrebbe avere una maggioranza, invece questa frammentazione la condanna alla sconfitta». Perché la Le Pen non la rappresenta? “È una donna di valore, abbiamo alcune sensibilità comuni ma anche differenze e il suo partito non fa parte dei Conservatori europei. Mi pare che in questa campagna elettorale abbia cercato di uscire dal recinto della destra per andare a cercare nuove fasce di elettorato a sinistra, tralasciando alcuni temi tipici della destra conservatrice raccolti da Zemmour». Sull’Europa e su quello che sta portando avanti Giorgia Meloni lo spiega in modo chiaro: “Ha dimostrato che la Ue ha sbagliato tutto dalla caduta del muro di Berlino ad oggi, privilegiando la finanza e il politicamente corretto invece di costruire la propria autonomia energetica e la propria unità in politica estera e nella difesa. Oggi tutti lo dicono ma quando lo abbiamo detto noi ci davano degli anti-europeisti”. Il primo maggio ci sarà un nuovo allentamento delle norme anti-Covid. L’hanno tirata troppo in lungo? “Sì, la gestione Draghi/Speranza è stata tragica e il conto è alto. Siamo stati gli unici in Parlamento a votare sempre contro l’utilizzo del green pass per limitare la socialità e il diritto al lavoro. Abbiamo fatto decine di proposte: alcune le hanno attuate con mesi di ritardo, su altre come la ventilazione meccanica controllata stanno cominciando a pensarci solo ora”. Come mai gli elettori di FdI sono i più complottisti? “Chi sceglie FdI fa una scelta di cuore e cervello più che di pancia. Il nostro è un elettorato molto maturo, dotato di spirito critico e che diffida dall’informazione mainstream, anche per le etichette e la semplificazione che spesso ha attribuito al nostro movimento