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Cronaca

Aereo EgyptAir nel Mediterraneo: la causa è incredibile

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Mauro Simoncelli

Sarebbero clamorose le ultime indiscrezioni sulle cause del disastro dell’aereo caduto in mare nel maggio del 2016 

Sei anni dopo la tragedia del volo EgyptAir MS804, decollato da Parigi con destinazione Il Cairo  e precipitato nel Mediterraneo il 19 maggio 2016 a causa di un incendio scoppiato a bordo, emergono indiscrezioni sulle cause dell’incidente che, se confermate, sarebbero clamorose.

Aerei EgyptAir fermi sulla pista – Ansa foto

Il Corriere della Sera è entrato in possesso di un documento esclusivo di ben 164 pagine che ricostruisce cosa è accaduto negli ultimi istanti prima dello schianto. In pratica le 66 persone a bordo sarebbero morte per colpa di una sigaretta. Questa la clamorosa novità emersa dalla lettura di queste pagine, inviate alcune settimane fa alla Corte di Appello di Parigi che indaga sull’incidente per omicidio colposo, visto che tra le vittime ci sono 12 passeggeri di nazionalità francese.

L’esame delle scatole nere

Le scatole nere del velivolo rinvenute dopo il disastro furono inviate, come da prassi, all’agenzia investigativa francese per essere esaminate poi da quella egiziana. Ma, mentre l’agenzia incaricata egiziana ha sempre propeso per un attentato, la parte francese ha sempre escluso l’ipotesi di un’esplosione a bordo. Secondo quanto riportato sempre dal Corriere della Sera due anni, dopo tutti gli atti sono stati sequestrati dalla Polizia Giudiziaria.

Tutta colpa di una sigaretta accesa

Dopo altri due anni di indagini ecco che dai primi risultati emerge che “a bordo di quel velivolo i piloti tendevano a fumare molto” , che nei viaggi precedenti erano stati segnalati dei problemi tecnici, ma niente di “così grave da chiedere la messa a terra”. Ma, e qui emerge il primo particolare incredibile, due giorni prima che si verificasse il disastro aereo, quindi il 16 maggio, un addetto alla manutenzione di EgyptAir avrebbe sostituito la maschera del secondo pilota, lasciando però il cursore che gestisce il flusso dell’aria aperto. Un particolare che avrebbe scatenato una reazione a catena imprevedibile.

Reazione a catena

Lasciare aperta la valvola di sicurezza della mascherina significa far comunque fuoriuscire della quantità di ossigeno che, a contatto con una scintilla qualsiasi, come ad esempio quella di una sigaretta accesa, avrebbe provocato l’incendio decisivo per le sorti del volo. “Un incendio scoppiato nella cabina di pilotaggio durante la fase di crociera che ha portato alla perdita di controllo del jet” queste le conclusioni inequivocabili controfirmate dall’Agenzia investigativa.

 

 

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Mauro Simoncelli