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Allegri, missione compiuta ma il gioco non migliora: tifosi ancora divisi

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Francesco P

Cinica, poco spettacolare ma determinata: la Juve non incanta ma vince una partita pesantissima e Allegri raddrizza la stagione. I tifosi restano divisi. Per molti la colpa non è del tecnico.

“A 4 giornate dalla fine del campionato bisogna vincere le partite, il resto non conta nulla”. Non sono parole determinate da quanto visto nel match fra la Juve e il Sassuolo. Allegri dice la verità, lo ha dimostrato sul campo, e a conti fatti ha avuto ragione.

Massimiliano Allegri protesta in modo veemente dopo una decisione arbitrale in Juventus-Inter © Lapresse

I neroverdi hanno strappato applausi, mostrato rapidità, idee, geometrie divertenti. La Juve ha invece fatto la sua partita soffrendo molto e poi ritrovando concentrazione, e alla fine si è presa 3 punti che valgono oro e blindano di fatto la qualificazione in Champions. Missione compiuta quindi, senza troppi ricami, con qualche insufficienza fra i calciatori i campo ma anche con quel vecchio vizio di tornare a vincere le partite che contano, e dopo anni di difficoltà non è poco.

Lo sottolineano molti tifosi, determinati nel ribadire che Allegri non ha mai offerto un grande spettacolo, ma ha dalla sua i titoli, i silenzi sulle tante assenze che avrebbero condizionato il cammino di qualsiasi squadra, e la capacità di rispondere alle critiche abbassando la testa per concentrarsi sul campo. Tutti dati concreti, che piacciono ad una parte della tifoseria e anche al club. Tutti convinti? Non di certo, e i commenti negativi continuano a fioccare sui social.

Allegri divide la tifoseria: ora la finale di Coppa, ma la Juve ha un’arma in più

Massimiliano Allegri © Ansa

Determinata, di sicuro sporca in alcune occasioni, non bella a lunghi tratti, ma cattiva. La Juve ritrova un’arma in più, quella forse più incisiva per Allegri. Il Sassuolo era un cliente scomodo, soprattutto quando la stagione volge al termine e la rapidità di alcuni calciatori può mettere in difficoltà chiunque. Per molti tifosi non basta, e fioccano i commenti su alcune fasi di gioco in cui la squadra ha rinunciato al palleggio ed è sembrata poco spettacolare.

Allegri torna sul banco degli imputati, ma per molti tifosi le colpe di alcuni blackout nella stagione non sono sue e i meriti non mancano. Su tutti la crescita di De Ligt, ieri assente ma autore di un ottimo campionato. Poi la cattiveria nel cercare un successo ieri, con una rimonta non proprio semplice contro il Sassuolo. Infine le assenze, tante e pesanti. Su tutte quelle di Chiesa e McKennie, in una rosa che ancora non sembra completa e attrezzat per far fronte ad alcuni lunghi stop.

E’ chiaro che un club come la Juve non può cercare alibi ma deve trovare risposte nell’immediato. Gli obiettivi però durante la stagione sono cambiati, e Allegri sta cercando una strada che possa portare una qualificazione in Champions e una Coppa in bacheca nell’anno forse anche per lui più estenuante della carriera. Poi sarà tempo di rivoluzione e di mercato e non ci saranno più scuse. Allegri ha spesso parlato di futuro lanciando messaggi al club. Il tempo dei silenzi, signorili e molto apprezzati, sembra essere finito. Il progetto, al netto delle critiche, andrà avanti, e di sicuro la diatriba fra gli amanti dell’estetica e quelli dei successi a tutti i costi proseguirà. L’obiettivo però sarà lasciare i commenti ai tifosi per tornare ad essere un gruppo vincente, perché nel calcio, si sa, sono i trofei a placare le polemiche. E la Juve questo concetto lo ha ben chiaro in vista del prossimo mercato.

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