Il professore e noto infettivologo è preoccupato: “Lo stiamo usando come strumento vessatorio, ci vorranno vent’anni per recuperare un danno enorme…”
Scontro sulle regole, ma anche sul buon senso. Il consulente del Ministro Speranza Walter Ricciardi vuole tenere le mascherine al chiuso e il green-pass, il noto infettivologo Matteo Bassetti la pensa in modo diverso e lo spiega a Notizie.com. “Credo che il modello occidentale stia andando alla grande – ha premesso il professore -, mi mette solo un po’ d’imbarazzo alcune scelte e decisioni del nostro governo, almeno rispetto all‘Europa. Sono tornato da Lisbona, ma anche a Parigi, Londra e in tante altre città europee, non ci sono più limitazione, soprattutto sull’uso delle mascherine e sul green-pass che esiste solo da noi…“.
“Noi rappresentiamo un modello di apertura come fare il vaccino che è uguale al modello occidentale – ha detto Bassetti a Notizie.com -. Il problema è un po’ nostro che vogliamo stare sempre a metà strada e a me un po’ imbarazza, e neanche poco, visto pure che alcune persone che sono vicine al governo si ispiravano a a quello che facevano i cinesi (Ricciardi? ndr) come tenere l’obbligo delle mascherine o il green pass. E’ proprio sbagliato, tutto è sbagliato. Aveva un senso prima, ma oggi con il 95% dei vaccinati possiamo levarlo, diventa uno strumento di complicazione della vita come il green-pass“.
Matteo Bassetti non guarda indietro, ma avanti e spinge sempre su questo tasto in maniera convinta e senza problemi di infastidire qualcuno. “Guardiamo in Europa, – dice il professore a Notizie.com – sono tornato da Lisbona come in altre città europee come Londra, Parigi, Madrid, lì non c’è più niente. Sto cercando di combattere da medico e preservare il concetto di mascherina: se ti serve la metti, a maggior ragione se c’è un soggetto fragile, è uno strumento per proteggere ma è diverso farlo come obbligo perché è uno svilire la mascherina, noi medici avremmo bisogno di vent’anni per recuperare questo svilimento della mascherina perché adesso è vista come una specie di punizione e non è giusto perché serve ma in maniera logica, l’abbiamo usato come strumento vessatorio che come strumento di protezione”.
“E’ stato ed è un errore imperdonabile – ammonisce Matteo Bassetti -, l’abbiamo declinato in maniera errata, in Francia, Spagna e Inghilterra o Stati Uniti non c’è più nessuna limitazione, da noi sempre questa cosa di mezzo che non serve a nulla. Un conto è sull’aereo o sul bus, un conto è dire che ci devi andare allo stadio o al cinema per me è fuori dal mondo e chi l’ha fatto se ne assume le responsabilità. Tutte e totali”