Tantissime le proteste che, nelle ultime ore, sono state attuate dalla Filt Cgil contro Amazon: nel mirino i dipendenti della nota azienda ed in particolar modo per come vengono trattati e cosa devono subire nelle ore in cui sono impegnati nel lavoro
Arriva la denuncia da parte della Federazione Italiana Lavoratori Trasporti Cgil Torino e Piemonte contro Amazon. Tanto è vero che è stato interpellato anche l’Ispettorato del Lavoro. Cosa è successo di preciso? Secondo quanto riportato dal sindacato, in una nota ufficiale, pare che i dipendenti della nota azienda lavorino in condizioni a dir poco pessime. Di che genere? A livello che vengono cronometrati per andare in bagno. Non solo: nel caso in cui non dovessero rispettare tempi conformi all’algoritmo allora potrebbero essere puniti con sanzioni disciplinari.
Lo stesso Ispettorato, però, dopo alcune indagini ha voluto dare ragione ai lavoratori. La sanzione disciplinare è stata annullata, tanto da ritenerla spropositata e “priva di ogni fondatezza“. Non è finita qui visto che è arrivato anche il comunicato ufficiale da parte dello stesso Amazon che smentisce il tutto e ritiene che tutte le accuse che hanno ricevuto ultimamente sono del tutto false e che non cronometrano le pause dei loro dipendenti.
Non è finita qui visto che la stessa Filt Cgil è intenzionata ad andare avanti e continuare questa sua battaglia per la difesa dei diritti e per far riconoscere ai lavoratori la corretta applicazione sulle normative lavorative. Amazon ci ha tenuto a ribadire che i suoi dipendenti possono utilizzare il bagno quante volte vogliono loro nell’arco di una giornata.
“La sicurezza sul luogo di lavoro è una delle nostre prerogative, ed è per questo motivo che chiediamo a tutti i lavoratori di informare il proprio responsabile in caso di assenza dalla postazione di lavoro. E’ importante seguire queste procedure” questa la nota ufficiale della nota azienda che ha voluto spegnere le polemiche che si erano create intorno a loro.