Guadagni altissimi anche grazie ad investimenti contenuti. Investire nelle materie prime conviene. Ma occhio ai rischi
I modi di investire sono multipli e differenti. Pochi giorni fa abbiamo analizzato i vantaggi di investire nelle sterline d’oro, una delle forme più vantaggiose per gli investitori. Ma non si tratta dell’unica forma di guadagno. Ne esistono tantissimi e uno dei meno conosciuti resta il gas, il petrolio e le materie prime.
Nella borsa di Milano esistono strumenti che replicano l’andamento delle materie prime (Etc) e alcuni di loro guadagnano oltre l’80% da inizio anno: un modo straordinario per portare a casa un ottimo guadagno anche investendo cifre modiche. Ma come funzionano e quali sono i rischi si possono nascondere? Il Sole 24 ore spiega che “le materie prime sono le grandi protagoniste sui mercati finanziari in questo primo scorcio del 2022. Con le obbligazioni in caduta libera e le azioni che non brillano più come lo scorso anno, le commodity macinano guadagni. Da inizio anno l’indice Crb – che sintetizza una ventina di materie prime – sale del 33 per cento. Un movimento che era partito già nel 2021 e che ha registrato una decisa accelerazione dopo lo scoppio della guerra in Ucraina”.
Vantaggi straordinari che stanno attirando l’attenzione non solo dei grandi investitori, ma anche dei piccoli risparmiatori. Investire nelle commodity è infatti possibile per tutti. Mentre 30 anni fa sembrava un’esclusività rivolta ai professionisti, oggi tutti, grazie agli strumenti messi a disposizione da Piazza Affari, consentono di replicare le principali materie prime anche con piccoli importi. Alcuni di loro guadagnano più dell’80% da inizio anno e questo attira l’attenzione dei piccoli risparmiatori. Ma c’è un’arma a doppio taglio. La facilità di accesso, i costi contenuti e le piccole somme richieste invogliano molti investitori a tentare la strada dell’investimento “esotico”, comprando grano, rame o palladio.
Ma investire in materie prime può nascondere delle insidie: è molto complesso e soprattutto questi strumenti, per motivi tecnici, non replicano mai fedelmente l’andamento della materia prima sottostante. Attenzione poi a cosa si compra. Ad esempio, il sottostante di riferimento utilizzato per investire sul gas, che va tanto di moda, è quello americano e non quello europeo trattato in Olanda. Ma esistono altri potenziali svantaggi. O meglio, situazioni alle quali prestare grande attenzione: a complicare il quadro c’è l’uso sempre più crescente di strumenti a leva, vale a dire Etc che amplificano le quotazioni del sottostante per 2 o tre volte. Se il petrolio balza del 10% il guadagno per chi ha investito può essere anche del 20 o del 30%, ma attenzione si possono amplificare anche le perdite.
E i vantaggi? Sono tutti nella forza di questi investimenti: il Sole 24 ore ci regala dei numeri chiari:”+100% Gas naturale: Da inizio anno le quotazioni del gas americano hanno beneficiato della maggiore richiesta dopo le sanzioni russe. +40% Frumento: L’Ucraina è tra i maggiori produttori di cereali e in particolare grano e la guerra ha fatto schizzare i prezzi a Chicago. +25% Palladio: La Russia è tra i maggiori esportatori del metallo e le sanzioni hanno fatto balzare le quotazioni al Nymex”