Ricciardi non molla: “Mascherine al chiuso? Si va avanti. Green-Pass? Pure”

Il consulente del ministro Speranza: “Siamo in una fase da tenere attentamente sotto controllo. Sarebbe sbagliato pensare che sia tutto finito”

Mascherine avanti. E così anche il green-pass. Mentre l’Europa apre tutto, nonostante il virus circoli ancora, l‘Italia decide di restare al palo e continuare ad essere rigida. “Le mascherine al chiuso? Le terrei ancora ovunque perché servono a proteggere i fragili. Il Green Pass? Pure“. Secondo Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza e docente di Igiene Pubblica in Cattolica, non è il momento di smantellare le cose anzi bisogna tenerle in piedi e aspettare ancora un po’, almeno questo è il pensiero espresso dal professore al quotidiano La Stampa. “I 140 morti che mediamente fa ancora il virus ogni giorno, fanno pensare. Siamo in una fase da tenere attentamente sotto controllo. Sarebbe sbagliato pensare che sia tutto finito. Sarà così se staremo attenti, continuando a proteggerci, a monitorare i focolai epidemici oltre che a vaccinarci. Mentre vedo che la campagna si è arenata e che c’è un calo di attenzione, che fa togliere le mascherine al chiuso e frequentare locali affollati. E l’indicatore finale di questo clima di rilassatezza è il numero dei morti, ancora tanti“.

RICCIARDI COVID
Covid e restrizioni,. Walter Ricciardi predica prudenza. (AnsaFoto)

Ci sono 130-140 decessi al giorno, ma anche pochi ricoveri in terapia intensiva, Ricciardi dà la sua versione: “Perché abbiamo una popolazione più anziana, ma che soprattutto gode di meno salute e di un peggior accesso ai servizi rispetto a Paesi come il Giappone o la Germania, che hanno un’età media alta come la nostra ma meno decessi. In parecchi casi i più fragili e i grandi anziani da noi non ce la fanno nemmeno ad arrivare in ospedale». E cosa si può fare? “Ci vorrebbe una presa in carico attiva di questi pazienti che invece non c’è. Lo vediamo con la quarta dose per i più fragili. Dopo due mesi l’ha fatta appena il 12%, perché si aspetta che sia il paziente a fare il passo e non il medico o la struttura che lo ha in carico a contattarlo e a spiegargli perché è opportuno farla”.

“Epatiti? Il fenomeno è nuovo e inusuale, per questo va monitorato bene, ma senza creare panico”

Mascherine
Dalle mascherine ai banchi a rotelle, la gestione flop di Arcuri © Ansa

Intanto si diffondono le nuove varianti ricombinanti. Walter Ricciardi risponde senza timori: “Sappiamo che quando di virus ne circola molto, come ora, questo replicando muta. Anche creando chimere che fondono parti della più letale Delta con quelle della più contagiosa Omicron. È presto per dire se sia più contagiosa e al contempo clinicamente più severa. Ma anche se così non fosse, la convivenza non va confusa con il lasciare campo libero al virus. Perché anche così com’ è rappresenta una minaccia per i fragili e per via del long Covid“. Quindi le mascherine al chiuso dal primo maggio non le toglierebbe? “Per ora al chiuso le lascerei ovunque. Sento dire che l’importante è proteggere i fragili con la mascherina. Ma chi lo dice non ha capito come funziona una vera strategia di protezione. Per metterli in sicurezza le mascherine dobbiamo indossarle anche noi, perché altrimenti finiremo per riportare il virus nelle loro case. E poi non possiamo pensare di farli vivere blindati nelle proprie dimore“.

Il Green Pass ha invece oramai fatto il suo tempo? “Non direi. In realtà ha ancora una duplice valenza. La prima, che può essersi attenuata un po’, è quella di incentivare la vaccinazione. Anche se restano ancora quasi sette milioni di italiani che non hanno fatto la terza dose. Ma l’altra funzione è proprio aiutare a proteggere i fragili nella loro vita sociale». Uno studio inglese mette in collegamento il lockdown con le epatiti pediatriche di origine ignota. È un’ipotesi plausibile? “Non c’è alcuna evidenza scientifica a suo supporto. E poi le popolazioni europee, dove queste epatiti si stanno diffondendo, non hanno vissuto per anni sotto una campana di vetro da poter fare immaginare un indebolimento del loro sistema immunitario“. Il rischio di un’epidemia epatica? “Non possiamo dirlo con certezza ma credo di no. Il fenomeno è nuovo e inusuale, per questo va monitorato bene, ma senza creare panico“.

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