Ucraina, il nostro paese è pronto (così come gli altri) ad inviare armi alla nazione di Zelensky che continua ad essere attaccata. Opposizione da parte di Conte e del suo ‘M5S’
L’Italia, come il resto degli altri paesi europei, non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro e risponde alle richieste di aiuto da parte dell’Ucraina che vuole solamente una cosa: armi per potersi difendere dagli attacchi dei russi. Così proprio come sta facendo anche la Nato e non. Nelle prossime ore è in arrivo un secondo decreto. Ad affermarlo, nella giornata di ieri, è stato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Quest’ultimo era appena tornato da un vertice che si era verificato in Germania di Ramstein, nella base militare americana e coordinata da Washington. Hanno partecipato più di 40 paesi europei che si sono schierati a favore del paese attaccato.
L’obiettivo è uno solo: cercare di aiutare il popolo ucraino e soprattutto il suo esercito. In base a questo si sta preparando un terzo decreto, da parte del governo Draghi, che alzerà notevolmente il livello degli aiuti militati a Kiev: con artiglieria pesante. “L’Italia continuerà a fare la propria da richieste del Parlamento. Ci sarà un nuovo invidio di equipaggiamenti militari“.
Anche se non tutti sono d’accordo, come il presidente del ‘Movimento 5 Stelle’, Giuseppe Conte. Per l’ex presidente del Consiglio l’invio delle armi deve essere solamente di tipo difensivo. E’ stato molto chiaro: il suo partito si oppone all’invio di aiuti militari e controffensive.
Un qualcosa che fa arrabbiare (e non poco) il Partito Democratico che, attraverso le parole del responsabile sicurezza Enrico Borghi, fa sapere che non c’è in atto nessuna variazione di scenario. “Bisogna continuare a seguire la linea del Parlamento e sulla linea degli indirizzi che sono stati pronunciati da Draghi‘. Nelle prossime ore, proprio come ha annunciato il ‘Corriere della Sera‘, il ministro della Difesa andrà al Copasir per discutere su questo nuovo invio di aiuti militari.