Dalla tv alla politica: tutte “Le Iene” che hanno tentato la scalata in Parlamento… sfruttando il nome del noto programma
Prima Iene ed ora aspiranti politici. Il passo è stato breve per alcuni degli inviati del noto programma di Italia 1. Nella puntata andata in onda ieri sera, l’attenzione si è focalizzata proprio su chi, a distanza di tempo e lontano dalla tv, ancora utilizza il nome della trasmissione, nonostante appunto la nuova carriere intrapresa.
Nel servizio trasmesso nelle scorse ore infatti, è possibile notare che non si parla solo di un caso isolato, bensì di un atteggiamento che ha colpito più ex inviati. In questa occasione ci hanno pensato Antonino Monteleone e Marco Occhipinti a fare un pò di chiarezza e ad andare ad affrontare i diretti interessati, chiedendo loro spiegazioni.
Il titolo del servizio di ieri è proprio: “Da Iene a furbetti della politica?“, sottolineando come ci sia incongruenza tra l’operato degli inviati che raccontano i privilegi della casta e coloro che oggi vogliono entrare in Parlamento. Le Iene si dissociano da tutto questo, confermando che il loro lavoro rimane sempre lo stesso… fuori dal Palazzo.
Nello specifico si parla di due ex Iene: prima di Dino Giarrusso, candidato a Roma per il Movimento 5 Stelle, che nella scheda elettorale ha fatto scrivere il suo nome accompagnato dalla dicitura “detto Iena“, il quale ha utilizzato nella sua compagna elettorale la divisa classica de Le Iene; a seguire di Ismaele La Verdera che sui social ha lasciato nella discrezione il suo lavoro da Iena: inoltre il suo slogan è “Ismaele la Verdera una iena in Parlamento“. Un comportamento che sicuramente non ha fatto piacere agli ex colleghi. E mentre nel primo caso, anche attraverso i giornali, si è parlato del fatto di evitare collegamenti tra il lavoro di prima e la carriera intrapresa ora, nel secondo episodio Le Iene si sono recate proprio di persona ad affrontare la vicenda.