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Sport

Da Maradona a Ibra, da Messi a Cr7: un mondo di murales

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Mauro Simoncelli

Quando la passione per il calcio si mescola all’abilità artistica, nascono opere d’arte incredibili: è il calcio raccontato sui muri delle città

Maradona, Ibrahimovic, Ronaldo, Messi, ma anche Mancini, Totti, Immobile e Neymar, sono i giocatori più famosi diventati celebri per le loro gesta sul campo e resi immortali da mani sapienti che li hanno riprodotti sui muri di tutte le città del mondo.

Mardona icona sui muri di tutti il mondo – Ansa foto

E’ senza dubbio il murales più iconico al mondo quello di Diego Armando Maradona nei Quartieri spagnoli di Napoli. E’ li dal 1990 a testimoniare uno scudetto che resterà nella memoria collettiva per il resto della vita di chi lo ha vissuto. Le mani di un artista lo hanno riprodotto fedelmente e, dopo la morte improvvisa del Diez, è diventata meta di pellegrinaggio, non solo di turisti e tifosi, ma di allenatori e giocatori, che si recano in trasferta a Napoli per la partita di campionato. Ma non c’è città argentina che non abbia dedicato un murales al suo idolo assoluto.

La dedica per il “Mancio” e il testa a testa Ibra-Lukaku

Federico Zenobi si chiama l’artista che a Jesi, sua città natale, ha reso omaggio a Roberto Mancini dopo la vittoria degli europei a Londra nel 2020. L’opera è stata non a caso disegnata sul muro di cinta dell’Oratorio di San Sebastiano, dove il Ct della Nazionale ha cominciato a tirare calci ad un pallone. Vi ricordate il testa a testa di Ibrahimovic con Lukaku in un famoso Inter-Milan? Gli street artists SteReal e KeyOne lo hanno voluto rendere immortale disegnandolo proprio sul muro esterno dello stadio di San Siro, dove ancora oggi campeggia gigantesco.

Murale dedicato a Roberto Mancini – Ansa foto

Messi e Cristiano Ronaldo

Lionel Messi e Cristiano Ronaldo sono le icone assolute degli anni 2000, si sono sfidati sul campo decine di volte, hanno rivaleggiato in tutto, dai trofei vinti ai Palloni d’oro, dai followers sui social ai record di gol e non potevano mancare loro sui muri di mezzi mondo. Messi, tra i tanti in suo onore, nella sua Rosario, campeggia gigantesco su una facciata di un palazzo mentre a Ronaldo anche gli ultimi arrivati tra i suoi tifosi, quelli dei Red Devils, gli hanno dedicato un murales intorno all’Old Trafford a Manchester.

Ranieri a Leicester

Inghilterra patria dei murales

In Inghilterra è un modo vero e proprio di esprimere le idee e i sentimenti e anche il calcio non è da meno, per questo i murales dedicati agli idoli locali sono presenti in tute le grandi città. Leicester ha voluto rendere eterno Claudio Ranieri per quello scudetto vinto, che resterà immortale per tutti i tifosi delle Foxes. Un museo a cielo aperto quello dedicato a Liverpool, dai propri tifosi ai Reds. Si possono ammirare intorno ad Anfield protagonisti attualissimi della squadra di Klopp e un eroe recente come Gerrard, ma in tutta la città è raffigurata la storia del Liverpool attraverso i suoi simboli. Addirittura, anche se non è più l’allenatore della squadra, Marcelo Bielsa ha lasciato un ricordo così  indelebile nel cuore della tifoseria, da essere raffigurato per sempre sui muri della città di Leeds.

Anche a Roma la passione fa disegnare sui muri

Poteva mancare la Capitale d’Italia che vive di calcio e di derby per 365 giorni all’anno un modo per trasportare su un muro questa passione? Assolutamente no, e quindi l’immagine di Totti, nonostante oramai da anni abbia appeso gli scarpini al chiodo, resta in bella mostra sulla facciata della scuola Pascoli, a due passi dalla Porta Metronia dove è nato, e l’altro a Rione Monti. Mentre per la sponda biancoceleste l’idolo di oggi Ciro Immobile è stato reso immortale sulla facciata delle palazzine popolari di via Luthuli a Ponte di Nona Vecchia dal famoso street artist campano Jorit.

Immobile raffigurato su un muro di Roma – Twitter –

Potremmo proseguire l’elenco con Zidane a Parigi, Neymar e Gabriel Jesus dal Brasile agli Stati Uniti, perché il calcio resta passione in grado di esprimere tutte le forme d’arte possibili come quando vediamo realizzare sul rettangolo verde da quegli stessi  giocatori delle giocate che sembrano capolavori.

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Mauro Simoncelli