Giubilei: “Il doppio cognome è un errore e orrore della Consulta”

Il presidente di Nazione Futura: “La parità di genere è un tema importante e non si ottiene con queste decisioni che intaccano valore della famiglia”

Una svolta o una rogna? La decisione della Consulta sul doppio cognome ha sollevato critiche ed elogi. Una rivoluzione tutta “made in Basilicata“. Perché a portare all’attenzione dei togati la questione ci ha pensato una coppia lucana intenzionata a uniformare i cognomi della propria prole. Una battaglia legale che ha dato il la, con un tratto di penna, leggi giudicate discriminatorie da alcuni e tradizione da altri. Insomma, una vera spaccatura made in Italy. Amareggiato e combattivo è su questo tema Francesco Giubilei, editore e presidente di Nazione Futura che a Notizie.com spiega: “Un argomento estremamente importante che è quello della parità dei sessi stessi dal punto di vista dei diritti sociali, in ambito lavorativo e in tanti altri settori sulla parità di genere è giusto andare in questa direzione, però andare nella strada che ha imboccato la Consulta significa contraddire e smantellare quelle che sono le identità che storicamente caratterizzano la nostra società e il caso del cognome è emblematico

Il tema
Francesco Giubilei durante conferenza stampa di Fratelli d’Italia (foto Ansa)

“Non è che otteniamo la parità di genere – spiega Francesco Giubilei che domani interverrà alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Milano -, mettendo un doppio cognome, tra l’altro è una tradizione che nasce dall’antica Roma e, mi spiace, ma da questo punto di vista è l’ennesima decisione che va ad intaccare la figura dei genitori e del padre…”. E a chi dice che è arrivato il momento di cambiare, Giubilei risponde a tono, anche se non va allo scontro ma cerca il dialogo con chi non è d’accordo: “Il cambiamento non è per forza migliorativo, dobbiamo accettare quelle cose che vanno a migliorare il nostro modo di vivere, se il cambiamento, invece, va ad intaccare dei principi e valori allora che senso ha stravolgere quella che è la storia e la tradizione?”

“Proprio non capisco, è anche una contraddizione. Una mamma porta sempre il cognome di un papà e andando avanti per generazioni si sommeranno i cognomi…”

I genitori
Due genitori che tengono in braccia la loro bambina (foto Ansa)

Secondo Giubilei è un discorso che arriva da lontano: “E’ un percorso iniziato nel ’68, con una progressiva delegittimazione di quel principio di autorità. Nella famiglia la figura dei genitori e la figura del padre, il singolo cognome non significa non riconoscere la centralità della mamma all’interno della famiglia, è portare avanti una consuetudine. Una cosa che nasce da millenni e che va conservata. L’errore e orrore della consulta è anche a livello legislativo, con il rischio che si sommino i cognomi di generazione in generazione. Una situazione ridicola“.

Francesco Giubilei prova ad approfondire il tema, provando ad andare oltre e toccare altri argomenti a cui tiene molto e che dovrebbero essere la centralità anche di altri partiti o movimenti: “La somma dei cognomi, con quattro-cinque che si sommeranno l’unico con l’altro, da un punto di vista pratico non è realizzabile. La madre ad oggi ha il cognome del proprio padre si andrebbe a replicare il cognome del padre, non ne vedevo l’utilità. E’ un tema di fondo, ma non è questa la modalità per portare avanti la parità di genere, non è questo il percorso anzi ci sono altre dinamiche su cui puntare e portare aventi come sul tema del lavoro, dei diritti sociali, sono tutte misure queste che vanno a creare confusione e smantellare principi cardine della famiglia. Ma non era più importante che la Consulta o altri si esprimessero sulla pena lavorativa che hanno le donne incinta? Ancora oggi una donna in maternità non viene del tutto tutelata nei posto di lavoro, ma noi pensiamo al doppio cognome…”

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