Seconda giornata dedicata alla conferenza programmatica di Fratelli dâItalia che si sta tenendo a Milano, Ricolfi: âEvento interessante, livello altoâ
Anche nel corso della seconda giornata della convention di Milano organizzata da Fratelli dâItalia tanti sono gli ospiti intervenuti, alcuni anche a distanza come il sociologo Luca Ricolfi che ha seguito la conferenza in collegamento da Torino. Intercettato in esclusiva dai microfoni di Notizie.com il professore ha commentato lâiniziativa: âEvento interessante. Anche perchĂŠ non si è parlato di governo e rapporti con gli alleati, ma si discuteva su temi identitari e programmatici, quindi di un livello molto piĂš alto. Quasi un convegno universitario, in cui si sono analizzati problemi strategici e programmatici. Inoltre vi erano invitati anche di altre idee politiche, come me. Oppure persone sempre di destra ma non inquadrati con con Fratelli dâItalia; Nordio, per esempio, che è un non politico, candidato alla presidenza della Repubblica ma indipendenteâ.
Ricolfi mette sotto i riflettori lâintervento di presentazione della leader Giorgia Meloni: âSvolta teorica importante nelle sue parole. Eâ stata la prima volta che un partito di destra dice di sposare la causa dellâuguaglianza, delle opportunitĂ , la meritocrazia e lâarticolo 34 della Costituzione sui capaci e i meritevoli: non era mai successo. Questo concetto è totalmente nuovo; che una bandiera della sinistra, cioè lâuguaglianza, venga rivendicata dalla destra, che sostiene lâaltra parte politica lâabbia abbandonata, è paradossale. Tutte le bandiere della sinistra sono state cedute alla destra: la prima la libertĂ di espressione, la seconda è la rappresentanza dei ceti popolari e la terza è proprio questa dellâuguaglianza. Lâarticolo 34 sui capaci e meritevoli è sempre stato un punto fermo della sinistra ma lâha mandato male con la distruzione della scuola. Io che sono di sinistra ci sono rimasto male ad aver ceduto tutte queste bandiereâ.
Il sociologo ha poi analizzato la sua idea di riforma utile per la scuola: âParlo anche a nome di mia moglie Paola Mastracola, il libro su questa tematica âIl danno scolasticoâ è un lavoro fatto insieme. Lâidea dei livelli è stata lanciata anni fa ma la novità è stata proporla ad una forza politica che mi sembra lâabbia recepita bene. La prima riforma è sopprimere il fenomeno di mal costume delle false certificazioni: non si può continuare a certificare competenze che non si hanno e appena si arriva sul mercato del lavoro il datore scopre che non ci sono: lâunico fenomeno per evitare le false certificazioni è sostituire al titolo di studio la scheda con i livelli raggiunti in tutte le materie. Come allâuniversitĂ , non puoi fare analisi 2 se non hai passato lâesame di analisi 1. Il livello è un concetto un poâ piĂš astratto del voto e poi non riguarda una singola prova. Se il datore di lavoro sa solo che ho conseguito la maturitĂ scientifica non sa su quale materia sono piĂš o meno bravoâ.
âLa seconda riforma â prosegue il professore â è quella della nascita di scuole impostate diversamente anche attraverso i voucher: a molte famiglie va bene la scuola di ora dove lâimportante è che il figlio venga promosso, una minoranza vorrebbe che il livello fosse alto perchĂŠ prendere il certificato senza avere le conoscenze giuste crea delle difficoltĂ . La distorsione scolastica è dovuta a deficit di preparazione. Io sono anche a favore della libertĂ di non studiare: se una famiglia accetta la scuola di oggi va bene, ma non possiamo continuare ad impedire a chi vuole fare un investimento in cultura di farlo. Che nascano scuole nuove alle quali le famiglie possono accedere con dei voucher, impostate sulla conoscenza e non sulla socializzazione. Non deve essere unâobbligo, ma unâopzione. Al momento nessuno vuol fare una scuola di qualitĂ , o comunque pochi liceo hanno standard altiâ.
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