Il cinema in sala ha un futuro? Rispondono i numeri dei blockbuster

In una recente intervista Richard Gelfond, CEO di IMAX, ha confermato, con dati e statistiche, quanto la sala sia ancora fondamentale per l’industria cinematografica.

Attraverso l’analisi delle maggiori produzioni della post-pandemia, è stato possibile constatare quanto, in termini meramente economici, la sala rappresenti tanto una fonte proficua nel breve termine, quanto un mezzo per accrescere, in un secondo momento, il numero di spettatori in streaming. Questa sono state le parole di Gelfond: “Penso che con l’arrivo sul mercato di film di richiamo, ci sarà una maggiore spinta verso le sale premium e in particolare IMAX [IMAX è una particolare tecnica di ripresa e proiezione, che permette di godersi un film mediante una definizione e una qualità audio sensibilmente incrementate rispetto alla canonica sala cinematografica]. I nostri partner negli studios e gli streamer ci hanno detto inequivocabilmente che la finestra cinematografica è fondamentale per le loro strategie future. E abbiamo tutti notato che i contenuti che beneficiano del lancio cinematografico hanno poi delle performance migliori in streaming, creando maggiore valore in tutta la catena. Recentemente è successo con Spider-Man: No Way Home e The Batman, che sono andati molto bene in digitale uscendo dopo il lancio al cinema”. L’amministratore ha poi liquidato, con poche e semplici parole, il fallimentare tentativo di distribuire un film in forma ibrida, facendo coincidere l’uscita in sala con quella in streaming: “Hanno avuto l’opportunità di farlo durante un momento di grave crisi esistenziale per l’intera industria, e non ha funzionato. Questo esperimento è finito. Per gli studios, la cosa fondamentale è l’uscita in esclusiva al cinema. Non penso che ci saranno blockbuster lanciati in forma ibrida o in streaming nel 2022 o in futuro. Gli studios hanno capito che non è un modello in grado di funzionare”.

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Non possiamo che essere esultare dinanzi a dei numeri che, nonostante la gravosa crisi della pandemia, ci regalano inaspettata speranza per il futuro dell’esperienza cinematografica in sala.

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