Il ribasso dei Bitcoin ha portato ad allarmare il mercato degli investimenti e le tensioni geopolitiche di questi giorni non aiutano
Negli ultimi tre mesi si sono notevolmente ridotti gli scambi di criptovalute portando tensione tra gli investitori mondiali. La situazione delicata in Europa con la crisi Russia-Ucraina non favorisce di certo la stabilità dei mercati.
Nel primo trimestre 2022, il volume di Bitcoin scambiato è stato complessivamente di 2.420 miliardi di dollari, mentre nel primo trimestre del 2021 fu addirittura di 6.020 miliardi, con un’evidente riduzione del 60% a livello globale rispetto all’anno scorso. L’analisi effettuata da BeCrypto Research rivela che la causa della riduzione di due volte e mezzo dei volumi di scambio trimestrali è dovuta proprio ad un’aspettativa negativa verso il mercato del 2022, rispetto a quella positiva che si aveva lo scorso anno.
La forte tensione geopolitica del momento tra Russia, Ucraina e anche Stati Uniti non aiuta a rendere stabile il mercato dei prezzi in generale. I prezzi delle materie prime, oscillando in continuazione, rendono negative le aspettative. Il continuo lievitare del prezzo del gas, l’imposizione russa ai paesi importatori del pagamento in rubli, lo stato di tensione della stessa Fed in America, si riflettono negativamente sulle criptovalute e sono la causa del crollo in questo primo trimestre dell’anno.
Analizzando i singoli dati mensili, si scopre che a gennaio 2021 il volume degli scambi fu di 2.150 miliardi, con un singolo picco giornaliero di 123 miliardi. A gennaio 2022 invece il volume complessivo mensile è sceso a soli 923 miliardi, con il singolo picco massimo giornaliero inferiore agli 85 miliardi. Ancora peggio è andata a febbraio, il mese dell’inizio dell’operazione russa in Ucraina. Infatti, l’anno scorso a febbraio il volume complessivo fu di 2.260 miliardi di dollari, con il picco giornaliero addirittura a 350 miliardi, mentre quest’anno il volume mensile di Bitcoin è crollato a 671 miliardi, con un picco massimo giornaliero di soli 46 miliardi di dollari. Una riduzione netta del 70% mensile, leggermente compensato da un rimbalzo nel volume degli scambi nel mese di marzo, che ha portato alla perdita del 60% in questo primo trimestre 2022.