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Economia

Stop al gas russo, l’Italia firma sei intese: tutti i dettagli

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Francesco Spagnolo

L’Italia firma sei intese per cercare di azzerare la dipendenza dal gas russo. Ma la strada è ancora lunga e in salita.

L’Italia è al lavoro per azzerare la dipendenza dal gas russo nel più breve tempo possibile. Come ricordato dal Corriere della Sera, il governo guidato dal premier Draghi in queste ultime settimane ha chiuso accordi con Azerbaigian, Congo, Angola, Algeria, Egitto e Qatar, ma la strada per chiudere definitivamente i rapporti con Mosca è ancora lunga e in salita.

Il governo guidato da Mario Draghi ha firmato sei accordi per azzerare la dipendenza da Mosca © Ansa

Da Mosca, infatti, arrivano 29 miliardi di metri cubi. In caso di una interruzione di rapporti con la Russia dal 1° giugno, al nostro Paese servirebbero 17 miliardi di metri cubi visto che 12 sarebbero già arrivati da Gazprom nella parte iniziale dell’anno.

Un numero che potrebbe essere coperto facilmente dai nuovi accordi, ma la maggior parte delle intese entreranno in vigore solamente nel 2023 e per questo motivo si è obbligati a ridurre i consumi almeno per sei mesi. Una soluzione che potrebbe portare ad un taglio dei consumi per uffici pubblici, case e fabbriche.

Stop al gas russo: il Governo pensa ad risparmio energetico

Draghi ragiona sulla possibilità di tagliare i consumi per ridurre la domanda di gas © Ansa

Come detto in precedenza, lo stop all’import del gas russo costringerà il nostro Paese ad un risparmio energetico almeno fino a quando i nuovi accordi non entreranno a pieno regime. E, quindi, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, nei piani dell’esecutivo c’è un taglio dei consumi di uffici pubblici, case e fabbriche per ridurre la domanda di gas di 7 miliardi di metri cubi.

La speranza del premier Draghi, però, è quella di non compromettere il sistema. E per questo motivo si valuta la possibilità di innalzare la capacità di generazione elettrica delle 4 centrali a carbone. Una scelta che, come riferito dal Corriere della Sera, porterà il nostro Paese a produrre più emissioni.

Ancora, però, nessuna decisione è stata presa. Le riflessioni a Palazzo Chigi sono in corso e non si esclude una riunione con il resto della maggioranza prima della scelta definitiva.

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