Roma, Ciardi difende Mourinho e attacca: “Lazio e arbitri, ora basta”

La redazione di Notizie.com ha intervistato Augusto Ciardi, noto speaker radiofonico di ‘Teleradiostereo’. Si è parlato della situazione arbitrale, della Roma, della Lazio e non solo

Ciardi in esclusiva su Notizie.com
Augusto Ciardi (screenshot video YouTube)

La redazione di ‘Notizie.com‘ ha avuto il piacere di intervistare Augusto Ciardi, noto speaker radiofonico delle emittenti romane. Quest’ultimo si è scagliato sulla classe arbitrale definita di basso livello, soprattutto in merito all’errore di sabato sera per un fuorigioco non rilevato dal VAR in Spezia-Lazio con il gol finale di Acerbi che ha scatenato l’ira dei social network.

Sulla squadra biancoceleste: “Lazio? Siamo arrivati in una fase in cui si sta giocando proprio la vita. Parliamo di piazzamenti che valgono l’Europa League. Le romane, in questo caso, possono ambire solamente a questo. La Champions è difficile. I biancocelesti si sono sentiti toccati dalle parole di Mourinho di ieri sera con riferimenti abbastanza chiari. La risposta da parte della società è legittima“.

Poi un commento su quello che è successo nella partita di sabato sera tra Spezia e appunto Lazio, con il gol molto contestato e realizzato da Francesco Acerbi in posizione di fuorigioco (secondo molti addetti ai lavori): “Quello che è accaduto sabato è il punto più basso del calcio. Un errore del genere non è tollerabile. Non è un caso che l’AIA abbia fermato Pairetto e Nasca. E’ successo qualcosa che non doveva succedere“.

Sugli errori arbitrali: “Secondo me c’era un rigore anche nella partita di ieri sera all’Olimpico, ma in quel caso entriamo nell’orbita dell’interpretazione arbitrale. Purtroppo i direttori di gara italiani sono di un livello bassissimo”. Poi ritornando nuovamente sull’episodio del ‘Picco’: “Quando parliamo di un fuorigioco che non rivela il VAR buttiamo tutti i ragionamenti fatti, a partire dagli anni di Biscardi, sulla moviola in campo. Non si può tollerare. Non basta lo stop a Nasca e Pairetto. Ovviamente non si può ripetere la partita, sia chiaro“.

Oggi noi, guardiamo le partite, dando più importanza a quello che dice Marelli. Non per lui, sia chiaro: ci poteva stare anche un Bergonzi, Pieri o Cesari, era la stessa cosa. Non abbiamo più la facoltà di conoscere bene il regolamento. Basti pensare che anche ex arbitri non riescono a capire cosa stia succedendo. Questo è l’aspetto più drammatico in questo calcio. Il regolamento vale per tutti, ma se abbiamo un retropensiero malizioso è legato anche a quello che è successo in passato“.

Ciardi contro gli arbitri: “La fanno davvero troppo grossa

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Augusto Ciardi (screenshot foto Instagram)

Se l’italiano ha un pregiudizio negativo nei confronti degli arbitri non è figlio di un delirio collettivo, ma figlio dei tempi perché in passato con gli arbitri è successo qualcosa di grave. La fanno davvero troppo grossa per pensare alla malafede. C’è un livello che dovrebbe limitare, al 100%, la possibilità di interpretare. Se il VAR non ti aiuta e non rileva neanche il fuorigioco siamo a un punto di non ritorno“.

Sulle critiche di una presunta Roma favorita dagli arbitraggi: “Se dobbiamo fare il peso tra favoritismi, errori che hanno favorito o sfavorito i giallorossi la Roma è in credito. E’ chiaro che, a sponda laziale, ci sarà sempre chi parlerà della gomitata di Ibanez a Milinkovic-Savic, ma quella azione parte da fuorigioco netto, allora non se ne esce più. Le società di calcio devono prendere di petto la situazione. Questo sistema arbitrale non va bene”.

In conclusione: “Per quanto riguarda il botta e risposta tra radio trovo molto più provinciale l’atteggiamento di certa stampa nazionale che, invece di affrontare seriamente la situazione arbitrale poi la veda a motivi di cassetta: evidenziare i torti magari quando le subiscono le grandi. Poi se una Roma, Lazio o Fiorentina affronta una squadra del nord allora il titolone va fatto sull’impresa del team del nord e poi i vari Sarri, Mourinho e Italiano vengono trattati come pazzi“.

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