La redazione di Notizie.com ha intervistato Augusto Ciardi, noto speaker radiofonico di ‘Teleradiostereo’. Si è parlato della situazione arbitrale, della Roma, della Lazio e non solo
La redazione di ‘Notizie.com‘ ha avuto il piacere di intervistare Augusto Ciardi, noto speaker radiofonico delle emittenti romane. Quest’ultimo si è scagliato sulla classe arbitrale definita di basso livello, soprattutto in merito all’errore di sabato sera per un fuorigioco non rilevato dal VAR in Spezia-Lazio con il gol finale di Acerbi che ha scatenato l’ira dei social network.
Sulla squadra biancoceleste: “Lazio? Siamo arrivati in una fase in cui si sta giocando proprio la vita. Parliamo di piazzamenti che valgono l’Europa League. Le romane, in questo caso, possono ambire solamente a questo. La Champions è difficile. I biancocelesti si sono sentiti toccati dalle parole di Mourinho di ieri sera con riferimenti abbastanza chiari. La risposta da parte della società è legittima“.
Poi un commento su quello che è successo nella partita di sabato sera tra Spezia e appunto Lazio, con il gol molto contestato e realizzato da Francesco Acerbi in posizione di fuorigioco (secondo molti addetti ai lavori): “Quello che è accaduto sabato è il punto più basso del calcio. Un errore del genere non è tollerabile. Non è un caso che l’AIA abbia fermato Pairetto e Nasca. E’ successo qualcosa che non doveva succedere“.
Sugli errori arbitrali: “Secondo me c’era un rigore anche nella partita di ieri sera all’Olimpico, ma in quel caso entriamo nell’orbita dell’interpretazione arbitrale. Purtroppo i direttori di gara italiani sono di un livello bassissimo”. Poi ritornando nuovamente sull’episodio del ‘Picco’: “Quando parliamo di un fuorigioco che non rivela il VAR buttiamo tutti i ragionamenti fatti, a partire dagli anni di Biscardi, sulla moviola in campo. Non si può tollerare. Non basta lo stop a Nasca e Pairetto. Ovviamente non si può ripetere la partita, sia chiaro“.
“Oggi noi, guardiamo le partite, dando più importanza a quello che dice Marelli. Non per lui, sia chiaro: ci poteva stare anche un Bergonzi, Pieri o Cesari, era la stessa cosa. Non abbiamo più la facoltà di conoscere bene il regolamento. Basti pensare che anche ex arbitri non riescono a capire cosa stia succedendo. Questo è l’aspetto più drammatico in questo calcio. Il regolamento vale per tutti, ma se abbiamo un retropensiero malizioso è legato anche a quello che è successo in passato“.
Ciardi contro gli arbitri: “La fanno davvero troppo grossa“
“Se l’italiano ha un pregiudizio negativo nei confronti degli arbitri non è figlio di un delirio collettivo, ma figlio dei tempi perché in passato con gli arbitri è successo qualcosa di grave. La fanno davvero troppo grossa per pensare alla malafede. C’è un livello che dovrebbe limitare, al 100%, la possibilità di interpretare. Se il VAR non ti aiuta e non rileva neanche il fuorigioco siamo a un punto di non ritorno“.
Sulle critiche di una presunta Roma favorita dagli arbitraggi: “Se dobbiamo fare il peso tra favoritismi, errori che hanno favorito o sfavorito i giallorossi la Roma è in credito. E’ chiaro che, a sponda laziale, ci sarà sempre chi parlerà della gomitata di Ibanez a Milinkovic-Savic, ma quella azione parte da fuorigioco netto, allora non se ne esce più. Le società di calcio devono prendere di petto la situazione. Questo sistema arbitrale non va bene”.
In conclusione: “Per quanto riguarda il botta e risposta tra radio trovo molto più provinciale l’atteggiamento di certa stampa nazionale che, invece di affrontare seriamente la situazione arbitrale poi la veda a motivi di cassetta: evidenziare i torti magari quando le subiscono le grandi. Poi se una Roma, Lazio o Fiorentina affronta una squadra del nord allora il titolone va fatto sull’impresa del team del nord e poi i vari Sarri, Mourinho e Italiano vengono trattati come pazzi“.