Senato, Vito Rosario Petrocelli non ci sta e tuona. Lo ha fatto in una intervista che ha rilasciato all’AGI. Dichiarazioni importantissime rilasciate alla vigilia della giunta per il regolamento di Palazzo Madama. Tanto è vero che, nell’ambito della politica, si sta parlando esclusivamente di lui
Vito Rosario Petrocelli non ha alcuna intenzione di arrendersi e lo ha fatto capire in tutti i modi. Anche con delle ultime dichiarazioni molto forti che ha rilasciato all’AGI. Cosa ha detto? Che non ha nessuna intenzione di dimettersi. Non solo: ha voluto anche aggiungere che la sua rimozione è un brutto segnale per la democrazia. Se pochi giorni fa il presidente del ‘Movimento 5 Stelle’, Giuseppe Conte aveva affermato (“Per quanto riguarda la sua permanenza in Commissione noi siamo per la sua decadenza“) che il nativo di Taranto era stato fatto fuori dal partito senza “se” e senza “ma”.
Il senatore pentastellato ha voluto rilasciare queste brevi ma importanti dichiarazioni proprio alla vigilia della riunione che si verificherà nella giornata di domani, martedì 3 maggio, alle ore 16 a Palazzo Madama. A quanto pare tutti i componenti della commissione hanno scritto alla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. La loro richiesta? Quella di esprimere la loro sfiducia nei confronti dello stesso Petrocelli dopo le sue esternazioni filo-russe e filo-putiniane.
Non solo: a quanto pare, sul tavolo della Giunta, si parlerà anche della possibile ipotesi di far decadere il 58enne dall’incarico. In questo modo si potrebbe consentire alla commissione di riprendere la normale attività. Anche se il pentastellato respinge tutto poiché afferma di aver agito con “coscienza” contro la guerra che si sta verificando in Ucraina
In conclusione ha aggiunto all’AGI: “Ho seguito delle trasmissioni televisive, più vicine alle posizioni di questo governo interventista, dove emergono ormai sondaggi inequivocabili che dimostrano alcune cose. La stragrande maggioranza degli italiani non vuole l’invio delle armi all’Ucraina, non vuole considerare la Russia come un nemico e non vuole una guerra apocalittica. Tutto questo in una fase in cui il Parlamento vota solo fiducie e decreti emergenziali“.