Il tribunale di Padova riscrive tutto, Draghi e i suoi ministri dovranno rispondere: milioni di vertenze in arrivo?
Senza il vaccino e senza il Green-Pass era impossibile andare avanti. O ti facevi la puntura, oppure venivi isolato e nel peggiore dei casi non si poteva andare a lavoro se qualcuno aveva un’idea diversa. Ora tutto è capovolto. Il tribunale di Padova, scrive il quotidiano la Verità ha smontato completamente questa tesi. Una sentenza storica, quella di giovedì 28 aprile, con la quale il giudice Roberto Beghini ha accolto il ricorso di un’operatrice sanitaria dell’azienda sanitaria Ulss 6 Euganea, in Veneto, sospesa per non essersi sottoposta a vaccinazione Covid. “La persona vaccinata”, si legge nella sentenza, “che non si sia sottoposta al tampone, può essere ugualmente infetta e può quindi ugualmente infettare gli altri: la garanzia che la persona vaccinata non sia infetta, è pari a zero”. Pari a zero: “lo abbiamo scritto e riscritto, “noi della Verità”, senza essere ascoltati, che la persona vaccinata, sentendosi protetta dal contagio e illusa di non poter contagiare, così come avevano assicurato Draghi, il ministro Roberto Speranza e la stragrande maggioranza dei telesoloni in camice bianco, sarebbe stata esposta a un rischio maggiore e avrebbe messo a rischio gli altri”.
La sentenza di Padova è lapidaria e fondata su dati scientifici: “L’obbligo vaccinale imposto ai lavoratori in questione“, si legge nel provvedimento, “non appare idoneo a raggiungere lo scopo che si prefigge, quello di preservare la salute degli ospiti: e qui risiede l’irragionevolezza della norma. Può infatti considerarsi notorio il fatto che la persona che si è sottoposta al ciclo vaccinale, può comunque contrarre il virus e può quindi contagiare gli altri. Può dunque notoriamente accadere, ed effettivamente accade, come conferma l’esperienza quotidiana, che una persona vaccinata contragga il virus e contagi le altre persone (vaccinate o meno che siano). Come emerge dai dati forniti dal ministero della Salute“.
Sempre dalla Verità si legge delle oltre 100 morti improvvise (quasi tutti giovani, sani e vaccinati), nelle ultime due settimane. Tra questi anche tanti giovani medici, ragazzi e ragazze, anche giovanissime mamme. È una tragedia, purtroppo silenziata, che bisogna fermare e scongiurare. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia, con un nuovo intervento, quella che definisce “una immane tragedia, purtroppo silenziata, quella delle morti improvvise e inspiegabili, che continua in modo impressionante”.
Corbelli interviene nel giorno stesso in cui l’onorevole Francesco Sapia, con riferimento alla denuncia di Diritti Civili e ad un articolo della Verità, ha chiesto al ministro della salute Roberto Speranza, di “sospendere cautelativamente la vaccinazione anti Covid e di disporre accertamenti sui tanti decessi di giovani vaccinati“. Il deputato di Alternativa sottolinea che ci sono state “40 morti improvvise in cinque giorni. E meno male che l’Iss aveva assicurato che le reazioni avverse al vaccino sarebbero state meno di una su mille“. Un caso su cui sta cercando di far luce anche l’onorevole leghista Claudio Borghi che ieri su Twitter ha scritto: “Sono riuscito ad avere da Istat i dati sulle morti improvvise per fasce di età dal 2016 fino a primo semestre 2020 (provvisori). Dato che non si può aspettare 2 anni il mio intento è di raccogliere i dati di cronaca (che sono un sottoinsieme dei reali) per il 2021/22“.