Perchè il leader della classifica generale indossa una maglia di colore rosa? E da quando è stata istituita? Ecco le risposte
Il Giro d’Italia 2022 partirà venerdì 6 maggio. Questa edizione, la numero 105, prenderà il via dall’Ungheria e dopo 3445,6 km si concluderà all’interno dell’Arena di Verona, il 29 maggio. Il Giro d’Italia rappresenta un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di ciclismo. Uno dei tre giri a tappe più prestigiosi del circuito internazionale, insieme alla Vuelta di Spagna e al Tour de France.
Milioni di italiani seguiranno davanti alla televisione o per le strade, la carovana del giro, tifando per il proprio idolo e sognando la maglia rosa. Il simbolo del leader della classifica. Una maglia prestigiosa che rappresenta un qualcosa di mistico per tutti i tifosi e gli appassionati. Tutti i ciclisti, dai dilettanti ai campionissimi, hanno sognato, almeno una volta nella vita di poterla indossare. Chi ha avuto il privilegio, l’onore e la bravura, di sfoggiarla, è solito conservarla come fosse una reliquia.
Intorno alla maglia rosa si sono scritte le pagine più epiche ed esaltanti della storia di questo sport. Gianni Bugno nel 1990 l’ha indossata dal primo all’ultimo giorno, senza lasciarla neanche un secondo. Campioni come Indurain, Pantani, Contador, hanno sudato, faticato e lottato per indossarla e portarla fino al traguardo finale. Fuoriclasse conclamati (come ad esempio Chiappucci) non sono mai riusciti a metterla neanche una volta. La maglia rosa è quindi una vera e propria leggenda.
Ma per quale motivo la maglia del leader della classifica generale è di colore rosa? E da quando è stata introdotta? L’idea è venuta a Armando Cougnet, storico direttore della Gazzetta dello Sport, il quotidiano che organizza e sponsorizza l’evento. Cougnet decise nel 1931 di regalare un simbolo al vincitore della classifica generale e prese spunto dai cugini francesi, che nel 1919 istituirono la Maglia Gialla (ispirandosi al colore delle pagine del giornale Auto). Perchè non fare lo stesso? Cougnet propose di premiare il leader della classifica con la maglia dello stesso colore (rosa) della Gazzetta dello Sport. Da quel momento in poi iniziò la leggenda, che ancora oggi è viva nel cuore di ogni appassionato.