Non si placa la querelle per quelle che ha detto alla Rai il direttore di Affari Italiani nei confronti delle forze dell’ordine che insorgono
“Poliziotti e carabinieri non hanno una cultura sufficiente per capire e segnalare ai magistrati situazioni complesse che possono portare a reati e violenze come quella avvenuta a Genova dove un uomo ha ucciso la sorella 34enne con 17 coltellate perché non le aveva dato i soldi….“. Parole e opera di Angelo Maria Perrino, direttore di Affaritaliani, che è intervenuto a ‘Ore 14′ su Rai 2. Frasi che hanno fatto indignare le forze dell’ordine, con i sindacati delle forze di polizia che parlano di “un attacco vergognoso e di offese alla dignità di migliaia di donne e uomini che indossano la divisa. “Voi pensate che un carabinieri o un poliziotto abbiano una cultura sufficiente per ben interpretare una vicenda come questa e ben trascriverla su un foglio di carta e mandarla al magistrato il quale possa poi decidere sulla base di un quadro articolato e complesso Assolutamente no – sono le parole di Perrino – Chiunque ha fatto una denuncia sa che i poliziotti e i carabinieri che sono amici dei giornalisti scrivono ancora con un dito .
Affermazioni che hanno fatto arrabbiare tutti, tanto che le segnalazioni arrivate sono state migliaia. “Frasi che utilizzano stereotipi e modelli del primo novecento e offendono gratuitamente la dignità professionale delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine” dice il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia Anfp Enzo Letizia e del Siap Giuseppe Tiani che “pur apprezzando la presa di distanza del conduttore della trasmissione chiedono che il servizio pubblico presti la massima attenzione nella selezione dei propri ospiti” . Stessa richiesta arriva dal segretario del Siulp Felice Romano che parla di affermazioni che nascono da una cultura incistata di pregiudizi.
“Si è oltrepassato il limite”, urlano i sindacati
“Si è oltrepassato il limite additando le donne e gli uomini delle forze di polizia come ignoranti e quindi incapaci di rappresentare alla magistratura le situazioni che poi sfociano purtroppo in dolorosi casi di cronaca nera. Pensavamo fosse superato lo stereotipo del carabiniere o del poliziotto che veste la divisa perché non in grado di svolgere altro lavoro“, aggiunge il segretario dell’Usic uno dei sindacati dei Carabinieri Antonio Tarallo che definisce l’intervento “vergognoso e lesivo per l’immagine dei corpi di polizia“.
La vicenda e’ finita anche all’attenzione del presidente della Commissione di vigilanza della Rai Alberto Barachini. “Crediamo sia doveroso – sottolinea il segretario del Coisp Domenico Pianese – che il servizio pubblico prenda formalmente le distanze da affermazioni offensive e macchiettistiche che in alcun modo sono accostabili a chi serve i cittadini e le Istituzioni del nostro Paese con professionalità e abnegazione”