Polemiche roventi per lâesibizione della band di âtrapper brigatistiâ P38 al circolo Arci per il Primo maggio. Lâoltraggio ad Aldo Moro e la condanna della politica
Polemica per un concerto del Primo maggio della band rap-trap âP38 La Gangâ al circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia. I membri del gruppo, che si esibiscono incappucciati con un passamontagna bianco e si definisco âtrapper brigatistiâ, si sono esibiti nei locali di Via del Chionso nellâambito della âFesta dellâUnitĂ Comunistaâ davanti ad una settantina di persone con testi inneggianti alle Brigate rosse. Tra questi il brano âRenaultâ, macabramente ispirato al ritrovamento a Roma nel 1978 del cadavere di Aldo Moro a bordo della famosa R4 rossa targata N57686. Una canzone contenuta nellâalbum âNuove Brâ, che in copertina raffigura proprio la storica immagine dellâauto ritrovata in via Caetani con il portabagagli aperto e il corpo esanime dello statista Dc. Il titolo dellâalbum dĂ il nome anche il tour della band.Â
Sullâesibizione, con tanto di bandiera con la stella a cinque punte sul palco, si è scatenata la bufera. La band è stata difesa dal presidente del circolo Arci Marco Vicini, che lâha definita âsolo unâesibizione artistica. Il trap per vocazione tratta tematiche estreme e provocatorieâ. Dichiarazioni che hanno scatenato lâindignazione dei famigliari delle vittime delle Br. âLe cose piĂš schifose a mio parere sono due. La prima è che il titolare di questo locale che li ha invitati li ha pure difesi in seguito alla loro esibizione (in 3 col passamontagna per cercare di non farsi riconoscere) dicendo che è solo una provocazione la loro e che câè di peggio. La seconda cosa schifosa è che non è la prima volta che questo âgruppoâ viene invitato nei locali ad esibirsiâ, ha tuonato su Facebook Lorenzo Biagi, figlio del giuslavorista Marco ucciso a Bologna il 19 marzo 2002.
A scendere in campo la politica. âDa troppo tempo la sinistra coccola questi ambienti eversivi ed extra parlamentari nel tentativo di recuperare qualche manciata di voti, alimentando una ambiguitĂ che non può e non deve esistereâ, è lâaccusa del deputato di Fratelli dâItalia Galeazzo Bignami. âNon ci limiteremo ad una interrogazione parlamentare finalizzata a chiedere che il ministero intervenga sulla questione. Presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica affinchĂŠÂ valuti anche sotto il profilo penale questi fattiâ, ha aggiunto. La band respinge le accuse e su Facebook pubblica un lungo post. âSiamo estremi? SĂŹ. Siamo provocatori? SĂŹ. Tutto questo è voluto. Il fatto stesso che qualcuno si indigni è, in un certo senso, previsto. Siamo qui per creare slanci. Pensiamo quindi di poter sorvolare anche sulle parole di chi ci accusa di voler rifondare le Brâ, dicono in un passaggio i membri della band, che poi respingono di aver offeso la memoria dellâex presidente del Consiglio assassinato dalle Br. âLâoltraggio al caso Moro? Su questo ci concediamo di essere netti. Aldo Moro è stato un morto, come lo sono i morti di overdose nelle periferie abbandonate dallo Stato, come lo sono i morti sul lavoro nelle fabbriche che ignorano le norme di sicurezza, come lo sono i morti di una pandemia gestita disastrosamente dalle istituzioniâ.
Parole che sembrano destinate ad infiammare ancora di piĂš lo scontro. âQuanto accaduto è una vergogna ed è un grande insulto alla nostra cittĂ , al Paese intero e a tante famiglie che hanno subito perdite negli anni di Piombo. Quel terrorismo ha messo seriamente a rischio la tenuta delle istituzioni e della democraziaâ, ha detto allâANSA il sindaco di Reggio Emilia e presidente Anci Emilia-Romagna Luca Vecchi. Sui concerti della band sono in corso gli accertamenti della Digos su disposizione dellâautoritĂ giudiziaria.