In Italia è caos per le mascherine al chiuso. Il Paese si sta muovendo in ordine sparso e i cittadini sono sempre più in confusione. Ecco tutti i dettagli.
Sono passati pochi giorni dall’entrata in vigore delle nuove regole sulle mascherine e, come ci si poteva immaginare, l’Italia è già nel caos. Molte attività si stanno muovendo in ordine sparso e questo non semplifica sicuramente la vita ai cittadini.
Come riferito da La Verità, sono molti Comuni e le diocesi che hanno deciso di confermare l’obbligo della mascherina seguendo la linea fortemente voluta dal ministro Speranza. E presto anche sul lavoro potrebbe tornare il dispositivo di protezione. Confcommercio, infatti, è pronta a chiedere la proroga della misura almeno fino al 15 giugno per tutti i lavoratori che sono a contatto con il pubblico.
Una richiesta che, secondo quanto riferito dalla vicepresidente Donatella Prampolini, è necessaria perché “ancora riscontriamo molti casi di positività tra i nostri collaboratori“.
Mascherine al chiuso, il pugno duro di De Luca
In questo caos delle mascherine al chiuso naturalmente non poteva non mancare il governatore della Campania De Luca. Il presidente della Regione ha comunicato di voler prorogare l’obbligo della mascherina sempre anche dopo metà giugno al chiuso. Una decisione che rischia sicuramente di creare diverse polemiche soprattutto se da parte del Governo ci sarà la decisione di eliminare anche la raccomandazione e non far girare più gli italiani con il dispositivo in tasca.
In attesa di capire cosa succederà dal 15 giugno, l’Italia vive una situazione di caos e serve sicuramente trovare una linea comune per poter dare delle indicazioni chiare ai cittadini almeno per questo mese.
Vedremo, quindi, se nei prossimi giorni il premier Draghi convocherà la maggioranza per stabilire delle regole precise sull’utilizzo della mascherina oppure continuerà a lasciare fare ai Comuni e alle diocesi. Una scelta che, come stiamo vedendo, sta portando l’Italia a muoversi in ordine sparso, ma, soprattutto, i cittadini un vero e proprio caos.