Lo stop al gas russo preoccupa il ministro Cingolani. Ecco le sue dichiarazioni durante un’informativa alla Camera.
L’eventuale stop all’import del gas russo preoccupa il ministro Cingolani. Il titolare della Transizione Ecologica durante una sua informativa alla Camera, riportato da Il Messaggero, ha confermato che “una decisione simile adesso renderebbe davvero critico il superamento dell’inverno in assenza di rilevanti misure di contenimento“.
Per Cingolani, quindi, senza l’introduzione del tetto massimo europeo al prezzo del gas, il nostro Paese non può dire stop al gas russo. Anzi la dipendenza da Mosca dovrà continuare per almeno altri sei mesi per consentire agli stoccaggi di raggiungere il 90% del riempimento.
Una situazione che sembra allontanare definitivamente l’ipotesi di uno stop all’import del gas dalla Russia almeno da parte dell’Italia almeno fino a settembre. Poi si valuterà la situazione e si capirà come procedere, ma, almeno secondo Cingolani, molto dipenderà dalla capacità del nostro Paese di mettere in funzione uno dei due rigassificatori galleggianti. Senza questo passaggio difficilmente si potrà azzerare la dipendenza da Mosca.
L’Italia spinge per un tetto massimo al gas
Parole di Cingolani che confermano un quadro generale non sicuramente facile per il nostro Paese e l’Italia è pronta ad andare in pressing sull’Unione Europea per raggiungere un tetto massimo al gas.
Senza questa decisione, come detto in precedenza, il Governo non dirà stop al gas russo anche per non dover fare i conti con pesanti razionamenti dei consumi. Proprio per questo, l’Eni sarebbe già pronta ad aprire un secondo conto in Russia per accettare le richieste di Putin e pagare il gas in rubli.
Un passaggio fondamentale per consentire alle forniture previste in questo 2022 di arrivare e riempire tutti i siti di stoccaggio fino al 90%, una quantità che consentirebbe al nostro Paese di superare l’inverno senza problemi.
Solo dopo si valuterà con attenzione se smarcarsi definitivamente dal gas russo, ma per farlo l’Italia deve riuscire a recuperare i 29 miliardi di metri cubi della Russia e, come detto più volte, non sarà per nulla semplice.