I vapori delle sigarette elettroniche possono concorrere allo sviluppo di malattie neurodegenerative, dei tumori e portare alla fragilità ossea
All’inizio sembravano innocue, anzi sembrava la soluzione al problema del tabagismo, delle malattie polmonari derivanti dal fumo attivo e passivo, i vapori erano anche profumati e immediatamente hanno fatto presa tra i fumatori incalliti e tra i giovani. Ma, tanti recenti studi, hanno dimostrato purtroppo che la realtà è un’altra e che di sigaretta elettronica ci si ammala e si muore come con quella classica.
Lo status delle sigarette elettroniche dal loro arrivo sul mercato e tra i consumatori ad oggi è cambiato. Se inizialmente, almeno per molti, l’idea era che fossero prodotti sicuri, e di certo meno dannosi delle tradizionali bionde, ultimamente la loro immagine è stata ridimensionata. Tanti studi portati avanti da ricercatori e università di tutto il mondo hanno messo in guardia sull’effettiva pericolosità per la salute che potrebbero nascondere. Di recente, mettendo mano proprio a queste ricerche, anche la stessa Organizzazione mondiale della sanità, definendole come prodotti “sicuramente dannosi” per la salute.
Che il fumo nuoccia gravemente alla salute oramai è risaputo, tanto da costringere da molti anni, con una legge apposita, i produttori di sigarette a scriverlo in bella mostra sugli stessi pacchetti in vendita sugli scaffali, ma soltanto recentemente, anche i vapori emanati dalle sigarette elettroniche sono state oggetto di studi approfonditi. Gli svapatori in Italia sono 1,3 milioni, e si tratta soprattutto di consumatori doppi, cioè fumatori che usano contemporaneamente quelle elettroniche e le sigarette tradizionali. Soltanto un fumatore su 10, infatti, ha smesso di fumare. Tra l’altro, non esistono dati sufficienti per affermare che la sigaretta elettronica possa essere un valido ausilio per smettere di fumare.
D’altronde, che le sigarette elettroniche non siano innocue è un sospetto che circola da tempo, ricorda anche Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo dell’Istituto nazionale dei tumori. “I dati sui possibili danni a lungo termine sull’uso delle sigarette elettroniche ancora non ci sono, ma sono stati già riportati in letteratura casi di tossicità polmonari e gravi polmoniti correlati all’utilizzo di questi prodotti. Da tempo, per esempio”, ha proseguito Boffi, “abbiamo dimostrato come nei vapori delle e-cig siano presenti metalli pesanti, polveri fini ed ultrafini e aldeidi, come la formaldeide, sostanza cancerogena per l’essere umano, sebbene in generale in quantità minori delle sigarette tradizionali. La presenza di alcune di queste sostanze, come i metalli, può causare infiammazione con irritazione e broncospasmo”.
Occorre molta prudenza a far passare messaggi sulla sigaretta elettronica che potrebbero tranquillizzare troppo: il fumo viene solo riscaldato e non bruciato! Vero, ma non per questo il rischio a lungo termine potrebbe non sussistere. Infatti, si è così ottenuto che alle cosiddette elettroniche, si siano avvicinati molto di più i giovani, magari più attenti alla salute, ma portati ad usarle per moda e per senso di appartenenza. Con il fortissimo rischio di diventare, in seguito, abituali consumatori di quelle tradizionali.