Il professore e virologo si scaglia contro l’uso dello strumento di protezione: “E’ anche pericoloso per i bambini in via di sviluppo”
Non è uno dai toni morbidi e non si è mai nascosto durante il periodo del covid e della pandemia. Ha detto diverse cose prima di altri e poi puntualmente si sono verificate, come la vicenda legata all’utilità della mascherina, soprattutto in questo momento. Lui è il professor e virologo Giulio Tarro, una vita dedicata allo studio, alla ricerca e anche all’insegnamento. Spesso le sue revisioni e commenti vengono dibattuti nella comunità scientifica, ma il professor Tarro continua a non tirarsi indietro e porta avanti le sue idee e le due battaglie. E sulla mascherina, per la verità, aveva detto tutto con largo anticipo: “Per me, non ci dovrebbero essere polemiche sulle mascherine, anche perché Carnevale è finito e non c’è bisogno di dire tutto quello che si sta dicendo. Le situazioni sono ben precise, dove le mascherine non dovrebbero essere nemmeno menzionate…inutili in questo momento“.
Il professore Giulio Tarro è abbastanza preciso anche sull’utilità o meno che ha la mascherina per i bambini e a Notizie.com spiega le sue motivazioni su questo particolare e spinoso argomento: “Per quanto riguarda l’uso delle mascherine per i bambini sotto i sei anni se usate possono creare anche un autismo funzionale in via di sviluppo, Pr me è inconcepibile che si debbano usare ancora…”.
“L’obbligo per le mascherine va a tappare una situazione economica legata alla produzione”
Non si ferma Tarro e con Notizie.com va avanti con i suoi dati e le sue informazioni che poi sono alla portata di tutti, anche perché cita dati e notizie ufficiali: “L’Oms dai 6 ai 12 non le dà obbligatorie, ma sono cose scontate che dovrebbero sapere tutti, a maggior ragione chi fa il nostro mestiere e fa parte della comunità scientifica. Mi fa specie che siamo l’unico paese ancora a mettere le mascherine, usarla non ha il minino significato“.
“E’ inutile usarla – avverte Giulio Tarro – l’unico dubbio che mi viene, ma non è tanto un dubbio quanto una certezza, è che c’è una produzione di mascherine talmente elevata che qualcuno deve rientrare, non c’è altra motivazione. Perfino la Fiat si è messa a produrle, e non certo poche. Nel resto del mondo non viene usata così come lo facciamo noi, perché dovremmo continuare ad usarla questo ancora non si è capito. Qui c’è disonestà, o almeno c’è tanta puzza di disonestà e di qualcosa che non è chiaro. E una situazione molto brutta a mio modo parere…spero che la gente apra gli occhi”