Episodio di discriminazione contro coppie gay in Italia. Stavolta, siamo a Prato, nel Convitto Cicognini. Scopriamo cos’è successo.
Il prom è il classico “ballo di fine anno”, di tradizione americana. La cultura di massa e la globalizzazione hanno portato questa tradizione statunitense a diventare una pietra miliare dell’esperienza liceale di moltissimi teenagers in tutto il mondo. In tanti aspettano il ballo di fine anno per passare un momento speciale con la propria dolce metà, prima di andare all’università e, talvolta, prima di andare in un’altra città. Un momento davvero importante, insomma. Ebbene, per gli studenti appartenenti alla comunità Lgbt+ del Convitto Cicognini di Prato, questa tradizione non si è potuta celebrare. Ma scopriamo cos’è accaduto nel dettaglio.
Le coppie appartenenti alla comunità Lgbt+ sono state escluse dal ballo di fine anno previsto dal liceo, programmato per il prossimo 18 giugno. Un appuntamento davvero imperdibile per tutti gli studenti dell’ultimo anno del Convitto Cicognini di Prato, eppure non accessibile a tutti. Lo statuto, stando alla preside, non prevede questa possibilità. Da ciò, nonostante le richieste arrivate alla preside, non è stato possibile apportare alcuna modifica: “È stata una grande delusione – racconta una delle ragazze appartenenti alla comunità Lgbt+ escluse – Sono stata privata di una cosa normale come ballare”.
La ragazza esclusa che ha testimoniato in merito alla discriminazione, oltre a un’altra quindicina di compagni, hanno posto il problema alla preside già a novembre. I liceali sono andati a parlare con la dirigente parecchie volte, eppure la risposta è stata sempre negativa. “Avrei voluto invitare una ragazza che mi piaceva – spiega la ragazza esclusa a La stampa – mi hanno detto che non è possibile. Posso solo invitare un ragazzo ma non mi interessa andare con uno sconosciuto. Avrebbe un senso partecipare al ballo se accanto a me ci fosse una persona che amo”.
La preside ha affermato che il ballo di fine anno è una tradizione centenaria, e che per cambiare le regole bisogna sovvertire tutto. Eppure, la dirigente ha promesso, all’interno di una lettera scritta all’Arcigay di Pistoia e Prato, che dal mese di settembre del 2022, verrà attivato l’iter necessario per poter cambiare gli schemi tradizionali. Insomma, per il 2023, se tutto andrà bene, qualcosa potrebbe cambiare. Eppure, quest’anno è andata così. “A settembre non sarò più al Convitto – commenta la ragazza – Mi hanno impedito di vivere un momento unico che non si ripeterà più“.