Fa discutere la decisione della Corte d’Appello di Milano di assolvere banche e manager nel processo sul caso Mps. Ecco tutti i dettagli.
La Corte d’Appello di Milano, forse un po’ a sorpresa, ha deciso di ribaltare completamente la sentenza di primo grado nel processo sul caso Mps e di assolvere sia le banche che i manager sul banco degli imputati.
Si tratta di una decisione che è destinata a far discutere. A differenza di altre vicende simili, in questo caso le assoluzioni sono arrivate quasi tutte nel merito. Solo in pochi episodi si è deciso di non dare il non luogo a procedere in quanto prescritti. Nelle prossime settimane saranno pubblicate le motivazioni di questa decisione, ma siamo certi che da parte della Procura e dei difensori ci sarà un ricorso in Cassazione.
E’ stata una sentenza che ha sorpreso un po’ tutti. Il pm aveva chiesto condanne leggermente inferiori rispetto a quanto fatto in primo grado, ma nessuno si aspettava una decisione simile da parte della Corte d’Appello. A conferma dell’incredulità, come riportato da TgCom24, è il fatto che sia gli avvocati della difesa che i rappresentanti della Procura hanno lasciato il Tribunale senza parlare con i giornalisti.
Ad esultare al termine della sentenza sono stati gli avvocati degli impuntati. “Finalmente giustizia è stata fatta“, hanno detto i legali dell’ex dg di Mps Antonio Vigni. “I giudici sono stati davvero coraggiosi“, ha aggiunto l’avvocato Francesco Isolabella.
“Questo è il disvelamento di come si esercita il terribile potere di accusa in Italia, dove, per fortuna, esiste ancora un giudice, rintanato a Berlino – hanno sottolineato i difensori di Giuseppe Mussari – il nostro assistito non è più quel che era quando questa vicenda è iniziata e nessuno gli restituirà nulla. Su questo, forse, dovremmo tutti riflettere“.
Ora molto probabilmente, come detto in precedenza, ci sarà una nuova battaglia in Cassazione, ma la certezza definitiva la avremo solamente dopo la pubblicazione delle motivazioni che hanno portato a questa scelta.