Dotto: “Paparelli? Ecco perché ho utilizzato quella frase”

Giancarlo Dotto a ‘Notizie.com’: “Per me una faccia sfondata è una faccia distrutta, uccisa e umiliata. E’ solo una fase crudele che racconta una storia crudele”. E sulle polemiche: “Vorrei essere allibito, ma ormai non c’è più nemmeno motivo di esserlo”.

Il giornalista Giancarlo Dotto è finito nella bufera per il suo pezzo pubblicato sul Corriere dello Sport con un riferimento alla morte di Vincenzo Paparelli. La redazione di Notizie.com lo ha contattato per farsi spiegare meglio il senso della frase.

Giancarlo Dotto
Il giornalista Dotto ai nostri microfoni spiega il perché di quella frase su Paparelli nel suo articolo (screenshot video Youtube)

Vorrei tanto essere allibito – ha detto Dotto ai nostri microfoni – ma a quanto pare non c’è più nemmeno motivo di esserlo. Non devo scusarmi perché non c’è niente di cui scusarsi. Ho scritto decine di pezzi esecrando quel delitto barbaro contro la persona Paparelli e parlandone come dell’atto primigenio della violenza negli stadi“.

Mi sono immedesimato più di tanti che mi augurano razzi a ritroso nella faccia sfondata dello sventurato Paparelli – ha aggiunto il giornalista ribadendo quanto detto in un articolo pubblicato successivamente sul Corriere dello Sportse ho usato quell’espressione è perché l’atto fu brutale. Chi mi legge anche una sola volta sa che per me la lingua non deve edulcorare con una finta pietà la crudeltà. Quello fu un gesto crudele, mostruoso e ingiustificabile nei secoli e nei millenni. Lo penso e lo scrivo oggi, l’ho pensato e l’ho scritto sempre“.

Dotto a ‘Notizie.com’: “Quel giorno uscii dallo stadio scioccato”

Dotto Paparelli
Dotto replica ai nostri microfoni alle polemiche nate dopo la pubblicazione del suo articolo sulla Roma e il riferimento a Paparelli (screenshot video Youtube)

Dotto sempre ai nostri microfoni ha ricordato come “quel giorno ero allo stadio e ne uscii scioccato. L’uso del verbo sfondare? Oggi lo usano solo per dire ti sfondo qua, ti sfondo la in un senso violento e dispregiativo“.

Per me una faccia sfondata – ha concluso il giornalista – è solo una faccia distrutta, uccisa e umiliata. E’ una frase crudele che racconta una storia crudele”.

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