Se si ha bisogno di fare causa alla banca è necessario prima conoscere se e quando è possibile procedere: ecco tutte le istruzioni utili
Aumentano i numeri dei risparmiatori che negli anni hanno avuto la necessità di effettuare ricorso contro le banche: i motivi possono essere molteplici, chiaramente si parla di numerosi clienti insoddisfatti. Gli attuali numeri registrano circa 20mila casi, che sono il doppio rispetto al 2015.
Numeri sicuramente importanti e che fanno riflettere, soprattutto in questo momento storico in cui le finanze di tutti sono state messe a dura prova prima dal Covid e successivamente dal conflitto nato tra Russia ed Ucraina. La situazione economica quindi, soprattutto oggi, non è di certo delle migliori.
Causa alle banche: ecco quando è possibile procedere
Vi sono in realtà più motivi per arrivare alla causa. Tra i più comuni, come riporta money.it, c’è quello legato all’anatocismo, operazione bancaria con la quale vengono a capitalizzarsi gli interessi maturati sul saldo del cliente debitore. A seguire c’è l’esercizio di usura e dell’applicazione di tassi d’interesse troppo elevati. Ci sono inoltre gli interessi moratori che non sono uno strumento speculativo, ma una conseguenza dello stato inadempiente del cliente debitore nei confronti dell’obbligazione pecuniaria contratta.
In ogni caso si può procedere con una diffida, avvisando dell’intenzione di voler procedere per vie legali. Se la strada extra giudiziaria non porta le conseguenze sperate, si potrà optare per la causa ai danni della banca. Questa prevede una fase preliminare obbligatoria, rappresentata dalla mediazione. Ci sarà l’obbligo di avere un avvocato e saranno eventualmente gli stessi legati a firmare l’accordo di conciliazione, che avrà l’efficacia di un titolo esecutivo. Se la mediazione non sortirà effetti positivi, si può procedere con la causa davanti al Tribunale competente. Sarà così il giudice ad emanare la sua sentenza. Nel frattempo, per avviare questi procedimenti, il cliente dovrà anticipare dei costi come il contributo unificato che varia a seconda della causa, le spese di notifica, i bolli ed il costo del perito. Da aggiungere poi i consueti importi di un processo, con ciò che spetta all’assistente legale o comunque che occorre per le consulenze tecniche di parte.