Ucraina, il piano di Petrocelli parte dalla sfiducia a Draghi e non solo

Ucraina, il piano del senatore Vito Rosario Petrocelli è chiaro: in primis chiede la sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Poi si ha voluto menzionare anche il suo pensiero per quanto riguarda l’invio delle armi nel paese invaso

Politica, Petrocelli non si arrende
Vito Pretrocelli (Ansa Foto)

Nell’ultimo periodo si sta molto parlando del caso che vede protagonista Vito Rosario Petrocelli. Quest’ultimo, infatti, non ha mai fatto mistero di essere un filo-putiniano. Tanto è vero che il ‘Movimento 5 Stelle‘ ha chiesto immediatamente l’espulsione dal partito. Motivo? Il 25 aprile, giorno della liberazione, ha inneggiato all’invasione russa nascondendo la parola “Z” (simbolo dei russi in questo conflitto). Accuse che lo stesso senatore sta respingendo. Nel frattempo la Giunta per il regolamento del Senato si riunirà martedì 10 maggio alle 16.30 per discutere della sua vicenda.

Lo stesso non ha alcuna intenzione di dimettersi dalla presidenza della commissione. Basti pensare che per sbloccare la situazione e cercare una soluzione che porti al suo allontanamento, venti componenti della commissione su 22 hanno presentato le dimissioni. Nel frattempo, però, sta facendo molto rumore il suo ultimo post pubblicato sui social network: nel mirino il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e non solo.

Petrocelli: “No ad invio armi, sfiduciare Draghi

Petrocelli pronto ad essere espulso dal M5S
Vito Rosario Petrocelli (Ansa Foto)

L’unica scelta politica vera è fermare l’invio di tutte le armi e togliere la fiducia a Draghi. Tutto il resto sono chiacchiere e propaganda elettorale, perché TUTTI i partiti hanno votato la delega in bianco per armare l’Ucraina fino a dicembre 2022“. Anche se lo stesso ha ricevuto comunque commenti negativi (e non solo) da parte di chi lo segue:

 

Gestione cookie