Calenda: “Embargo immediato al gas russo? Non si può fare”

In una lunga intervista per La Verità, il leader di Azione, Carlo Calenda, si espone sul premier Draghi, sul gas russo e sulla sua vita privata.

Calenda
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Il leader di Azione, Carlo Calenda, è una figura polarizzante della politica italiana. In molti condividono le sue posizioni sui temi caldi del dibattito politico e pubblico, mentre altri non sono d’accordo con lui. Il politico, che si è tatuato “SPQR” sul polso per rimarcare il profondo legame con la Capitale, si racconta in un’intervista per La Verità, nella quale si espone sul governo Draghi, sul tema dell’embargo al gas russo e sulla sua vita privata.

L’entrata in politica di Carlo Calenda

Prima di entrare in politica, Calenda era un manager di successo, che guadagnava 1 milione di euro l’anno. “A 18 anni vendevo polizze assicurative e guadagnavo un sacco. Mi mantenevo all’università. Poi incarichi importanti dove guadagnavo sempre meglio. Ferrari, Sky, Ntv, la gestione del più grande interporto in Italia. Ma non era questo il mio posto pur piacendomi molto la gestione”.

Da ciò, la scelta di scendere in campo a livello politico e di fondare Azione. “Mi stavo candidando con Scelta Civica nel 2013 a Napoli. Dove sarei passato. Ma scelsi Roma per evitare conflitti di interessi visto che là avevo lavorato. Non fui eletto. Nel governo Letta ero viceministro per gli Affari internazionali e delega al made in Italy. Lavoravo molto e apparivo poco. Nel 2018 mi fermo e vince il M5S. Il male assoluto. Decido allora di avvicinarmi al Pd. Poi arriva l’alleanza di governo con il M5S, benedetta da Renzi. Esco, come era ovvio. Il resto è Azione.

Calenda
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Il tema del gas russo

Pur essendo d’accordo con le sanzioni verso la Russia, Carlo Calenda si è detto contrario all’embargo immediato al gas russo. Non si può fare. La nostra strategia energetica nazionale evidenziava che la dipendenza energetica dalla Russia era una pistola puntata al cuore dell’Europa”. Poi, la critica al Parlamento europeo: “Da manager e ministro conosco le situazioni, so che un embargo immediato è impossibile. Sono stato l’unico italiano che all’Europarlamento ha votato contro questo emendamento. E la settimana dopo tutti hanno detto che era impossibile. Siccome abbiamo una guerra alle porte non si può essere così cialtroni.

Le critiche a Draghi

In conclusione, Calenda ha evidenziato le mancanze del governo Draghi. “Sono un suo grande supporter ma non ho mai nascosto gli errori compiuti. La reazione alla crisi energetica è stata tardiva e debole. Se arrivi tardi paghi costi economici e sociali. Oggi abbiamo il costo dell’energia più alto di tutti. Servono soluzioni pragmatiche. L’inflazione andrà fuori controllo e la Bce smetterà di tenere tassi bassi. Il nostro spread salirà oltre i 300 punti base. Rischiamo di spezzarci le gambe.

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