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Tanti record, scelte giuste e idee: i segreti di un Milan da scudetto

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Francesco P

Pioli non molla e il Milan si riscopre solido e vincente: l’Inter è ad un passo, ma i rossoneri hanno in mano il loro futuro. Ecco tutti i segreti di una squadra che sogna il titolo.

Sei agosto 2018, prima conferenza di Paolo Maldini, tornato a Milano nel ruolo di dirigente. Una svolta cercata dalla società, con il solo obiettivo di cambiare mentalità al club e alla squadra.

La festa del Milan dopo il successo a Verona (AnsaFoto)

Ripescando le parole del grande campione e idolo della tifoseria, alcuni passaggi hanno un sapore particolare. Dobbiamo ripristinare il senso d’appartenenza, la fedeltà e il fatto di lottare per un obiettivo comune”. E ancora: “La nuova proprietà mi ha esposto il progetto, e io ci credo”. Poi tante rivoluzioni, cambi in panchina, ma con un solo obiettivo. Restituire identità e carattere vincente. Ma con calma. Quella che ha guidato Maldini e Massara in un’opera che potrebbe fra 180 minuti compiere un primo definitivo salto di qualità.

Un progetto costruito, non campato in aria. Non solo sul mercato, con scelte chiare e decise, anche quando erano delicate da mettere in pratica. Il primato il Milan lo ha costruito in casa, in allenamento, e i segreti sono emersi nelle parole di Pioli dopo il match vinto con la Fiorentina. “Siamo un grande gruppo, una società seria, uno staff di livello”. Una famiglia per ridurre il concetto. Che è a 180 minuti dal sogno scudetto, costruito con grandi sacrifici ma passaggi che ora sono evidenti a tutti.

Milan, i segreti di un successo sempre più vicino

Pioli sorridente in panchina (AnsaFoto)

Riportare il Milan all’identità che in passato ha spinto il club sul tetto del mondo. Questo era l’unico obiettivo di Maldini. Lo ha fatto anche a costo di rinunce pesanti. Da Donnarumma a Calhanoglu, ma senza mai indietreggiare o mostrare tentennamenti. Un modo per riaffermare che senza la voglia di essere “da Milan”, non si va da nessuna parte. Decisioni complicate, per molti sbagliate, ma alla luce di ciò che sta accadendo tremendamente incisive. Chi è arrivato non ha fatto rimpiangere i partenti, e il resto lo ha fatto Pioli.

Bel gioco, identità, capacità di rimontare, di pressare gli avversari e di trovare sempre una chiave che parte dal gioco e mai dal singolo. Lo ha fatto costruendo giocatori in casa. Da Leao, criticato e ora esplosivo, dalla crescita di Calabria, l’esplosione di Tonali, la sorpresa Kalulu. Calciatori criticati alle prime esperienze, ma che hanno sentito la fiducia di tutti e hanno trovato una squadra che li ha attesi e coccolati. Poi Ibra, un vero e proprio fattore. Lo svedese non conosce la parola sconfitta, ha alzato il ritmo in allenamento, ha gestito situazioni complicate e ci ha messo del suo.

Il Milan è una macchina perfetta, ed è giunta a pochi passi dal traguardo. Servirà l’ultimo sprint, che passa da un match delicato con l’Atalanta. Novanta minuti che separano Pioli, squadra e club dal sogno scudetto, con l’Inter alle calcagna, mai doma e pronta a rispondere. Difficile ancora fare pronostici, ma una certezza già c’è. Il Milan è nuovamente quella squadra dalla forte identità, ricostruita con calma e pronta ad alzare il target per riaccomodarsi non solo fra le migliori d’Italia, ma anche in quel posto in Europa che di diritto spetta ad una società storica e vincente.

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