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Tennis, Nadal difende i colleghi russi dalla decisione di Wimbledon

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Cristiano

Rafa Nadal ha concesso una simpatica intervista ai microfoni di ‘Che Tempo Che Fa su Rai 3’. Dai suoi gloriosi 20 anni di carriera fino ad arrivare a parlare anche del conflitto in Ucraina

Rafael Nadal (Foto LaPresse)

Gli Internazionali d’Italia sono iniziati sabato 7 maggio e si stanno tenendo a Roma. Un appuntamento atteso da molti, specialmente per coloro che amano il tennis. Tantissimi sono i campioni a sfidarsi in questi avvincenti incontri. Tra questi, a partecipare, spunta anche la presenza di Rafael Nadal. Lo spagnolo, che sarà impegnato nella giornata di domani (anche se il nome del suo avversario non è stato ancora reso noto), nella serata di ieri ha rilasciato una simpatica intervista ai microfoni di ‘Che Tempo Che Fa‘, programma condotto dal giornalista Fabio Fazio.

Direttamente dal Foro Italico, il 35enne ha raccontato tutta la sua soddisfazione di trovarsi nel nostro paese. Una nazione che ama molto. In particolare la Capitale, un posto dove anni fa chiese la mano alla sua attuale moglie. Queste sono alcune delle sue parole estratte dalla sua intervista: “La felicità per me è quando gioco a tennis e non ho infortuni, sono felice, ma la vita è molte altre cose oltre al tennis. La cosa più importante per me dopo 20 anni nel tour è vivere esperienze diverse, migliorare come persona”.

Poi ha parlato anche di calcio: per chi non lo sapesse è un tifoso sfegatato del Real Madrid. Tanto è vero che ha conosciuto Carlo Ancelotti proprio nella serata di mercoledì quando i ‘Blancos‘ hanno battuto il Manchester City e sono volati in finale in Champions League: “Mi piace come persona, è riuscito a mantenere un grande spirito di squadra durante tutta la stagione. E’ stato un anno inatteso”.

Nadal sulla guerra: “Situazione complicata

Rafael Nadal (Foto LaPresse)

Ha parlato anche della rivalità sportiva con Roger Federer, un altro mostro sacro del tennis: “La finale di Wimbledon 2008 è stata indimenticabile, una delle partite più importanti della mia carriera, nonché un momento decisivo. Con Roger penso che abbiamo vissuto tanti momenti di rivalità ma anche fatto cose buone per le nostre Fondazioni. La nostra è una rivalità sana e abbiamo un rapporto molto positivo”. 

Ed anche degli insegnamenti dello zio Toni: “La persona più determinante per la mia vita sportiva. Sono riuscito a mantenere concentrazione e intensità negli allenamenti. È sempre stato esigente e duro con me, ma ho capito che l’ha fatto per il mio bene”. 

In conclusione il suo pensiero sulla guerra: “Ci troviamo in una situazione complicata a livello mondiale, tanti bambini e tanti civili stanno morendo in Ucraina. Decisione Wimbledon? Posso capirla e rispettarla,  ma i miei compagni di sport li comprendo e penso che questo sia ingiusto per loro”. Su Djokovic: “All’Australian Open non è stato facile per nessuno. Neanche per lui ed il paese, ma credo che attenersi alle regole sia la migliore cosa“.

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