Attenzione a fare il bagno, c’è un piccolo ma feroce predatore

Vive gran parte del tempo sott’acqua, dove per lui i pericoli sono inferiori e le prede, prima o poi, passano sempre dalle sue parti

Attenzione c’è un pericolo in più nelle acque del mare. Ai tropici vive un ragno “sub”, capace di immergersi in acqua e di rimanerci fino a 30 minuti per sfuggire a pericoli: ci riesce grazie a una sottilissima pellicola d’aria che indossa come una vera tuta da sommozzatore, per mantenere la temperatura corporea costante e impedire l’ingresso dell’acqua nelle vie respiratorie. Lo ha scoperto una biologa della Binghamton University, Lindsey Swierk, che pubblica lo studio sulla rivista Ethology.

Il mare
Un momento in cui le persone sono in attesa di fare il bagno e nel frattempo prendono il sole (foto Ansa)

Non è esclusa la possibilità che ci possano essere esemplari anche in Europa, anche fin al Mar Mediterraneo. Osservando questo particolare ragno, la ricercatrice ha notato che l’animale cercava di sfuggire agli umani immergendosi in acqua: un comportamento inedito per questa specie. “La pellicola d’aria che circonda il ragno quando è sott’acqua sembra essere trattenuta dai peli idrofobici che ricoprono l’intera superficie del suo corpo“, spiega Swierk.

Vive ai tropici ma qualche esemplare vivrebbe anche in Europa

Il predatore
Il ragno sommozzatore che vive ai tropici ma non è esclusa una sua presenza in Europa (twitter)

E’ così completa che il ragno sembra quasi essersi immerso nell’argento. La pellicola d’aria potrebbe servire a mantenere le vie respiratorie libere dall’acqua, dato che questi ragni respirano aria. La pellicola d’aria potrebbe anche aiutare a ridurre al minimo la perdita di calore nell’acqua fredda in cui si immerge il ragno“. Per molte specie, infatti, “bagnarsi e raffreddarsi è tanto rischioso per la sopravvivenza quanto avere a che fare con i predatori“.

La biologa aveva già scoperto in Costa Rica una lucertola capace di immergersi sott’acqua per 16 minuti per sfuggire ai pericoli. “Gli animali che si nascondono dai predatori devono fare del loro meglio per gestire il rischio“, sottolinea l’esperta Swierk. “C’è il rischio di essere predati, sì, ma anche i rischi legati alla fuga. Per alcune specie significa lasciare il territorio o il partner incustoditi, o magari consumare l’energia accumulata in uno sprint. In questa specie di ragno, i potenziali rischi del rifugiarsi sott’acqua possono includere l’impossibilità di respirare e la perdita di calore corporeo. Ci sono molte altre questioni su cui indagare a partire da questa prima osservazione”

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