Continuano a far discutere le dichiarazione di Elisabetta Franchi in merito all’assunzione femminile. Ospite di una nota manifestazione organizzata da Il Foglio e PwC Italia la nota stilista, molto amata anche nello star system, ha rivelato di assumere solo donne “anta” che lei stessa ha definito ragazze cresciute. Secondo la Franchi le donne adulte hanno superato ogni evento riguardo la loro vita privata e sono dedite, h24, al lavoro dando il massimo all’azienda.
Elisabetta Franchi: “Sono stata fraintesa”
Una visione del lavoro femminile decisamente superata e inadeguata quella dell’imprenditrice. La Franchi non crede che le donne possano far combaciare lavoro, famiglia e maternità. Le parole della stilista hanno alzato un gran polverone social, tanto che anche personaggi della cultura e della spettacolo hanno detto la loro in merito. La pubblicità negativa è immediatamente ricaduta sul brand creato dalla Franchi, tanto che molte utenti hanno dichiarato di non voler più acquistare i suoi capi. Visto l’eco mediatico Elisabetta Franchi ha provato a chiarire la sua posizione e ha pubblicato un comunicato stampa dove afferma che le sue parole sono state fraintese.
Nel comunicato si legge che Elisabetta da sempre è dalla parte delle donne e loro sostenitrice, nell’azienda le quote rosa sono più che garantite ma nel testo viene anche affermato che spesso per una donna tornare a lavoro a tempo pieno dopo la maternità è difficile: “Riconosco di essermi espressa in modo inappropriato. Ho assunto più donne che uomini e per la maggior parte giovani”. L’imprenditrice ha poi aggiunto: “Lavorare nel mondo della moda richiede disponibilità, reperibilità, ritmi serrati, dedizione e spesso tutto ciò coincide con grandi rinunce riguardo alla propria sfera privata.”
Elisabetta Franchi: “Di fatto le donne sono ancora costrette a scegliere”
Elisabetta Franchi non può negare che di fatto ancora oggi le donne sono costrette a scegliere tra lavoro e famiglia: “Di fatto le donne sono tuttora costrette a scegliere tra l’essere madri ed essere donne lavoratrici”.
La stilista poi ci tiene a sottolineare che tra manager e dirigente la differenza è netta: “Solitamente si arriva a un ruolo dirigenziale, che è diverso da quello manageriale, dopo anni di esperienza sul campo e spesso coincide con gli ‘anta’. Ma questo vale anche per gli uomini”.