Putin, Berlusconi e la sua “profezia”: “Non lasciamo sola la Russia…”

Alla fine quello che Silvio Berlusconi rivelò nel 2015 si sta per verificare. L’argomento riguarda, ovviamente, Vladimir Putin e la Russia

Silvio Berlusconi e la sua profezia di molti anni fa
Silvio Berlusconi (Ansa Foto)

Mentre in Russia, nella giornata di ieri, hanno festeggiato la vittoria della Russia contro i nazisti di Hitler nella seconda guerra mondiale, in Ucraina si continua a combattere. Nel settantaseiesimo giorno di conflitto non cessano di cadere dal cielo bombe e missili che stanno distruggendo un paese. L’ultimo episodio si è verificato ad Odessa dove le forze russe hanno distrutto un centro commerciale e due hotel: il bilancio per il momento è di un morto e diversi feriti, ma la sensazione è che possa aumentare drasticamente.

Nel frattempo, però, riecheggiano le parole che l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rilasciò in una intervista al quotidiano ‘Il Giornale‘. Anzi, prese carta e penna e decise di scrivere una lettera al direttore della testata. In quella occasione il ‘Cavaliere‘ aveva invitato i leader mondiale a non isolare per nessun motivo il numero uno della Russia, Vladimir Putin. Motivo? Sarebbe stato un errore di “prospettiva”. A quanto pare questo si sta avverando: l’Occidente è contro di lui.

Berlusconi e la “previsione” su Putin: “Se lo isoliamo si unirà alla Cina

Berlusconi e la "profezia" su Putin
Silvio Berlusconi e Vladimir Putin (Ansa Foto)

Non è finita qui visto che ha voluto menzionare anche il fatto che, se avesse visto un allontanamento da parte degli altri paesi europei, la Russia avrebbe trovato sicuramente un accordo con la Cina. Proprio nelle ultime ore sono arrivate anche le parole da parte del numero uno della Francia, Emmanuel Macron. Quest’ultimo ha affermato di non cercare alcun tipo di rivincita contro Putin perché la “pace non si raggiunge umiliando l’avversario”.

Questo, invece, è un breve pezzo estratto dalla sua lettera: “Perché allora isolare Putin? Perché costringerlo ad alzare i toni della sfida con l’Occidente? Perché invitarlo a considerare la Federazione Russa una potenza asiatica? È vero, con la Russia ci sono delle serie questioni aperte. Per esempio la crisi ucraina. Ma sono problemi che è ridicolo pensare di risolvere senza o contro Mosca. Anche perché in Ucraina coesistono due ragioni altrettanto legittime, quelle del governo di Kiev e quelle della popolazione di lingua, cultura e sentimenti russi. Si tratta di trovare un compromesso sostenibile fra queste ragioni, con Mosca e non contro Mosca”.

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