E’ finita in maniera drammatica la caccia all’uomo che da giorni teneva impegnata la polizia dell’Alabama e dell’Indiana negli Stati Uniti
Si è conclusa con la morte di Vicky White, 56 anni, la fuga d’amore dell’agente di polizia penitenziaria e del detenuto di una prigione dell’Alabama, da lei aiutato ad evadere. La coppia è stata individuata e quindi fermata nell’Indiana dopo un’incredibile fuga cominciata con l’evasione dal carcere in Alabama di Casey White, favorita proprio dalla poliziotta con la quale aveva una relazione da due anni.
Come accade sempre in questi casi, aveva attirato una grande attenzione della stampa e dell’opinione pubblica americana in genere, la rocambolesca fuga d’amore tra la poliziotta e il detenuto, stesso cognome, ma nessuna parentela tra i due. Una fuga cominciata venerdì 29 aprile scorso, dopo che lei aveva detto che stava portando il detenuto in tribunale prima di recarsi dal medico perché non stava bene. In tribunale però la coppia non è mai arrivata, così come la donna non è mai andata alla visita medica.
Dopo aver dato per 11 giorni la caccia alla coppia di fuggitivi, la polizia ieri ha individuato la donna che usciva da un hotel in Indiana, per entrare in auto con Casey White, 38 anni, in carcere perché sospettato di omicidio, e darsi ancora alla fuga. A questo punto è iniziato l’inseguimento che si è concluso con lo scontro tra un’auto della polizia e quella dei fuggitivi. La donna è morta in ospedale per le ferite che si è provocata con un’arma da fuoco quando ha capito che tutto era finito, mentre lui, immediatamente riarrestato, è ora ricoverato e in attesa di tornare in prigione.
Le indagini condotte in questi giorni hanno portato alla luce che i due avevano intrecciato una “relazione speciale” fin dal 2020 e la poliziotta aveva aiutato volontariamente il detenuto a organizzare la sua evasione, ecco perché sull’agente pendeva un mandato di arresto con l’accusa di aver permesso o facilitato la fuga di un detenuto. Casey White, al momento dell’arresto, ha detto agli agenti di aiutare “sua moglie” che si era sparata un colpo alla testa.