Due colonne attigue e parallele di cabine, bisogna salire e scendere “al volo”. Ce ne sono ancora molti in Germania e negli Stati Uniti.
Avete mai visto un ascensore così pauroso? Bisogna essere agili e calcolare bene i tempi per scendere o salire. Si chiama Paternoster ed è considerato “figlio” dell’architetto Peter Ellis. I primi dispositivi di questo tipo vennero installati nel 1868 a Liverpool. Il video in fondo all’articolo, invece, è stato realizzato a Praga: nel filmato si vedono le persone montare e uscire in continuazione dai contenitori dell’ascensore.
La velocità, per agevolare chi lo utilizza, è di circa 30 centimetri al secondo. Sono relativamente lenti, eppure qualche apprensione è normale che la creino. Diventati popolari nella prima metà del XX secolo, sono stati realizzati maggiormente nel Regno Unito e nell’Europa continentale, soprattutto all’interno degli edifici pubblici. Ma come funzionano? Il principio si basa su un anello in continuo movimento a una velocità costante a cui sono vincolate delle cabine a intervalli regolari. Ci sono due colonne attigue e parallele di cabine, di solito adatte a ospitare una sola persona. Il movimento è continuo e permette di salire o scendere “al volo” dai due varchi percorsi nella direzione opposta.
Ancora presenti in Germania e negli Stati Uniti, in Italia sono vietati
Inutile negarlo, sono scomodi e non si adattano bene agli stabili che prevedono un intenso flusso di persone. Non sono accessibili da parte delle persone disabili e il funzionamento non esclude una certa pericolosità. Si sono verificati negli anni infatti anche incidenti, a volte mortali, nonostante i dispositivi di sicurezza come il tasto di arresto di emergenza. In Italia (come in altre nazioni) sono vietati proprio per i rischi che comportano. Persistono, al contrario, soprattutto in Germania e negli Stati Uniti. E voi, doveste capitarci, lo prendereste mai?
@trip.n.roll Saliresti su questo ascensore!? Condividi questo video con i tuoi amici #imparacontiktok #fyp #praga #tiktoktravel #inviaggio ♬ Do It To It – ACRAZE