Il Pontefice dedica la sua catechesi alla vecchiaia. E al termine incontra le moglie di due soldati del reggimento Azov e la ‘Napalm girl’
È arrivato in un’assolata Piazza San Pietro seduto a bordo della ‘papamobile’ ma senza far ricorso alla sedia a rotelle che lo aveva accompagnato negli ultimi incontri pubblici. I problemi al ginocchio non hanno impedito questa mattina a Papa Francesco di tenere l’udienza generale del mercoledì sul sagrato della Basilica Vaticana e di continuare il ciclo di catechesi dedicato alla vecchiaia.
Il Santo Padre ha dedicato il suo intervento alla figura dell’eroina biblica di Giuditta. Una donna che, dopo aver difeso Israele dai suoi nemici, sceglie di vivere quello che il Pontefice definisce “il tempo della pensione” nella sua città d’origine Betulia. Da vedova e senza figli Giuditta “è capace di vivere una stagione di pienezza e di serenità. Per lei è il tempo di lasciare l’eredità buona della saggezza, della tenerezza, dei doni per la famiglia e la comunità”. Da anziani, dice il Pontefice, “si diventa capaci di vedere cose che prima sfuggivano. Il Signore non affida i suoi talenti solo ai giovani e ai forti: ne ha per tutti, su misura di ciascuno. La vita delle nostre comunità deve sapere godere dei talenti e dei carismi di tanti anziani, che per l’anagrafe sono già in pensione ma che sono una ricchezza da valorizzare”. Giuditta, sottolinea il Papa, non è “una pensionata che vive malinconicamente il suo vuoto: è un’anziana appassionata che riempie di doni il tempo che Dio le dona”. Per il Papa, infatti, “l’eroismo non è soltanto quello dei grandi eventi che cadono sotto i riflettori: spesso si trova nella tenacia dell’amore riversato in una famiglia difficile e a favore di una comunità minacciata”.
Il Papa sceglie il modello di Giuditta per rispondere alle preoccupazioni degli anziani e ai cambiamenti della società. “Oggi di figli ne nascono sempre meno, e i genitori sono spesso più distanti, più soggetti a spostamenti, con situazioni di lavoro e di abitazione non favorevoli”, annota il Pontefice. “A volte sono anche più restii nell’affidare ai nonni spazi di educazione, concedendo solo quelli strettamente legati al bisogno di assistenza”, aggiunge. Francesco invita a non limitare l’azione dei nonni all’aiuto economico, perché da loro i piccoli imparano “lezioni insostituibili” come “la forza della tenerezza e il rispetto per la fragilità”. Il Papa si è anche chiesto se di fronte alle “nuove esigenze” della società si stia facendo lo sforzo di “rimodellare” la “tradizionale alleanza fra le generazioni”. Un invito, quello del Papa, a rendere le relazioni educative e parentali “più umane, affettuose e giuste”.
Al termine dell’udienza, il Pontefice ha incontrato le mogli di due combattenti del reggimento Azov, l’unità militare ucraina asserragliata nell’acciaieria Azovstal a Mariupol in Ucraina e che sta conducendo l’eroica resistenza all’invasione russa. Un incontro che le due donne, Kateryna Prokopenko e Yulya Fedosiuk, hanno definito un “storico”. Papa Francesco, hanno riferito le giovani, “ha detto che pregherà per noi e che farà il possibile”. Nell’acciaieria, hanno detto Kateryna e Yulya, molti combattenti “sono morti e non abbiamo potuto seppellirli secondo la tradizione cristiana”. I soldati “non hanno cibo, acqua, medicine e cure sanitarie. È una situazione terribile. Ci sono sei-settecento soldati feriti che devono essere evacuati immediatamente per essere curati”.
All’udienza generale era presente anche Kim Phuc, la donna diventata simbolo della guerra in Vietnam e conosciuta come ‘napalm girl’ per la foto che la ritrae da bambina mentre scappa nuda e con la pelle bruciata. Insieme a lei Nick Ut, autore dello scatto entrato negli annali, che ha regalato la foto icona del conflitto al Papa. Una foto che è valsa a Ut la vittoria del premio Pulitzer.