Il regime di Pechino arresta il cardinal Zen. Poi il rilascio su cauzione

Il porporato novantenne è stato fermato e interrogato dalla polizia. La Santa sede segue l’evolversi della situazione

cardinale joseph zen arrestato in cina
Il cardinale Joseph Zen è stato arrestato a Hong Kong (foto Ansa EPA Jerome Favre)

La Polizia di Hong Kong, l’ex colonia britannica tornata nel 1997 sotto l’autorità del regime di Pechino con lo status di Regione amministrativa speciale, ha arrestato questa mattina il cardinale Joseph Zen. 90 anni, vescovo emerito di Hong Kong, Zen è una figura di primissimo piano sia dal punto di vista spirituale e religioso ma non solo. Punto di riferimento del movimento democratico dell’ex colonia del Regno Unito e strenuo difensore dei diritti civili, il porporato è tra le personalità che ha sempre combattuto le politiche repressive di Pechino e la brutalità della polizia. Come ricorda Avvenire, Zen è inviso al Partito comunista cinese, ha condannato condannato la rimozione delle croci dall’esterno delle chiese e negli anni ha celebrato messe in ricordo dei martiri di Tiananmen a Pechino. Il cardinale è tra i critici dell’accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare cinese sulla nomina congiunta dei vescovi.

L’accusa: “collusione con forze straniere”

benedetto xvi e joseph zen
Papa Benedetto XVI e il cardinale Joseph Zen in una foto d’archivio (Ansa Maurizio Brambatti)

Zen è stato arrestato perché tra gli amministratori del “612 Humanitarian Relief Fund”, fondo istituito per offrire assistenza finanziaria ai manifestanti pro-democrazia coinvolti nelle proteste antigovernative del 2019. La polizia ha arrestato anche gli altri responsabili del fondo: la cantante Denise Ho, l’ex parlamentare di opposizione Margaret Ng e l’ex professore della Lingnan University Hui Po-keung, fermato mentre stava per prendere un volo per la Germania. L’accusa delle autorità filo-Pechino di Hong Kong è “collusione con forze straniere”, tra le tipologie di reati contemplati dalla contestata legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino all’ex colonia britannica a giugno 2020. “Queste sono personalità molto in vista che hanno educato le persone alla democrazia. Sono sempre state molto esplicite, dando giudizi ed educando i giovani”, ha fatto sapere all’Adnkronos l’ex direttore di AsiaNews e missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere padre Bernardo Cervellera. Il fermo del porporato preoccupa il Vaticano. Il portavoce di Papa Francesco Matteo Bruni ha fatto sapere che la Santa Sede ha appreso con preoccupazione la notizia dell’arresto del cardinale Zen e segue con estrema attenzione l’evolversi della situazione.

Un arresto ‘scioccante’. Il rilascio su cauzione

Il cardinale è stato interrogato e poi rilasciato su cauzione dalla stazione dalla stazione di polizia di Wan Chai, sull’isola di Hong Kong, intorno alle 23 locali (le 17 in Italia). Una fonte vicina al porporato ma che ha preferito rimanere nell’anonimato ha dichiarato a Tempi: “Siamo stupiti e addolorati, non pensavamo che il governo di Hong Kong arrivasse a tanto. Sulla stessa linea d’onda la responsabile di Human Rights Watch per l’Asia Maya Wang, che ha definito “scioccante” l’arresto di Zen. È il punto più basso mai toccato a Hong Kong. Illustra bene il crollo del rispetto dei diritti umani negli ultimi due anni”, ha aggiunto l’attivista.

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